Luca Carboni, il ritorno di un mito della musica: “Non mi avevano dato speranze, sul palco sono rinato”

Sono passati due giorni dal concerto che Luca Carboni ha tenuto all'Unipol Forum di Milano accompagnato da Jovanotti, Cesare Cremonini e Elisa come ospiti. Un anno fa il cantautore bolognese aveva annunciato di avere avuto un tumore ai polmoni e che era guarito: era quello il motivo per il lungo silenzio degli anni precedenti. Quello di Milano è stato il ritorno ufficiale sul palco, dove era terrorizzato che gli mancasse la voce, come ha spiegato a fine concerto. "Ciò che ho vissuto a un primo impatto è stato drammatico, all'inizio non mi avevano dato speranze, ma – ha raccontato Carboni – ho voluto reagire e ora sono diverso, con altre priorità e sogni".
Il concerto è cominciato con la canzone Primavera, brano incluso in Persone silenziose, album del 1989: "Mi emoziono sentendo passare di nuovo i motorini truccati, le autoradio veloci e il profumo dei tigli mischiato ad un altro più strano (…) Dalla finestra guardo il mondo e mi viene voglia di tuffarmi lì dentro" cantava Carboni che vede questa canzone come simbolica. E in effetti questa è stata la sua primavera, un risveglio, un rifiorire. E il pubblico lo ha accolto a braccia aperte, inaspettatamente, ha detto: "Non sapevo se avrei retto, mi ero preso una pausa dal canto e ho dovuto lavorare sulla respirazione. Mi ero abituato a una situazione defilata e mi ha sorpreso che Milano sia andata subito verso il tutto esaurito".

Luca Carboni è un'istituzione della musica italiana, si può dire senza paura di sbagliare. Ha regalato all'Italia canzoni che sono pietre miliari della propria storia, riuscendo a cantare le complessità ma vestendole spesso di una leggerezza che lo ha fatto entrare nei cuori di milioni di persone. Da "Mare mare", "Silvia lo sai" in cui affrontava il tema della tossicodipendenza passando per "Ci vuole un fisico bestiale" – che racconta di come bisogna impegnarsi per "resistere agli urti della vita" – e "Le ragazze". Carboni è la colonna sonora di un periodo importante della musica e della società italiana e ritrovarlo nell'amore degli italiani è ancora più bello.
Elisa ha voluto ricordarlo con parole sincere, rispecchiando il mood di molti di coloro che lo amano: "Quando un artista è così immenso, i suoi confini diventano indefinibili. La sua essenza si distribuisce, si confonde con quella del suo pubblico. I suoi messaggi e i suoi testi sono così sentiti e condivisi e ormai patrimonio di tutti, da essere diventati parte di un racconto collettivo, intergenerazionale. Alla festa di Luca, tra la sua gente, c’era profumo di poesia e l’onestà di una storia senza forzature e senza sbavature". E sul palco c'erano anche Jovanotti e Cesare Cremonini con cui è tornato discograficamente con la canzone San Luca, presente nel suo ultimo album.
Carboni era tornato con una mostra, curata al critico e curatore d’arte contemporanea Luca Beatrice, intitolata Rio Ari O – espressione tratta dalla sua canzone "Ci stiamo sbagliando", che celebrava la sinergia tra musica e arte visiva del cantautore bolognese che alla sua intensa attività musicale aveva alternato quella fatta di disegni, schizzi e dipinti che raccontano il processo creativo dietro ogni brano, concerto o tour. E a proposito di tour, Carboni tornerà con tre concerti che lo vedranno protagonista il 24 gennaio a Bologna, il 12 marzo a Roma per tornare poi a Bologna il 19 aprile. In attesa del suo nuovo album, quello del nuovo Carboni, come dice lui, un disco "libero e nuovo", come ha detto all'Ansa.