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Libri: con il lockdown persi 134 milioni di fatturato e 8 milioni di copie

Secondo la ricerca pubblicata dall’AIE, nei primi quattro mesi del 2020 sono 134 in meno i milioni di fatturato e ben 8 quelli di copie di libri persi. Entro la fine dell’anno, aggiunge, Ricardo Franco Levi, si rischia un calo del fatturato tra i 650 e i 900 milioni di euro su 3,2 miliardi complessivi.
A cura di Redazione Cultura
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Nei primi quattro mesi del 2020 sono 134 in meno i milioni di fatturato e ben 8 milioni di copie di libri persi. Entro l'anno, aggiunge, Ricardo Franco Levi, presidente dell'AIE, si rischia un calo del fatturato tra i 650 e i 900 milioni di euro su 3,2 miliardi complessivi. La perdita accertata di fatturato, secondo quanto annunciato nel forum dell'Associazione Italiana Editori, che ha illustrato i risultati di una ricerca ricerca dell’Associazione Italiana Editori (AIE), in collaborazione con Nielsen e IE-Informazioni Editoriali, si è concentrata particolarmente tra marzo ed aprile, cioè nei mesi in cui le il lockdown è stato più restrittivo.

Vera e propria caduta verticale del mercato del libro a cui si è cercato di rimediare, innanzitutto, attraverso gli store online (cresciuti al 47%) e le consegna a domicilio delle librerie (45%). da questi dati, emerge come i social network e la rete siano sempre più indispensabili, influenzano il 64% dei lettori nella scelta del prossimo titolo da leggere. Ricardo Franco Levi ha dichiarato:

Siamo di fronte a una crisi epocale. La perdita di reddito delle famiglie conseguente alla caduta del Pil, -8% annuo secondo le stime del governo, porterà a una riorganizzazione della spesa di cui vediamo già oggi i segnali e che, se non contrastata attraverso un forte sostegno alla domanda, potrebbe avere un impatto drammatico sul nostro settore con forti ricadute sull’occupazione. Sommando gli effetti del lockdown con la caduta della domanda nella seconda parte dell’anno, temiamo che l’intero mercato del libro (fiction, saggistica, ma anche libri scolastici, universitari e professionali più la vendita dei diritti) possa chiudere il 2020 con un pesantissimo calo di fatturato quantificabile tra i 650 e i 900 milioni rispetto ai 3,2 miliardi complessivi del 2019.

Un altro dato inquietante è la perdita delle vendite per le librerie, nelle settimane tra il 9 marzo e il 12 aprile, cioè nella fase più rigida del lockdown, dell'85%. Un dato traumatico, a causa del quale, molte librerie non riapriranno più. "Ma la partita – continua Ricardo Franco Levi – non è chiusa" se arriveranno forme concrete di sostegno alla filiera del libro, tramite il supporto alla domanda, per cui gli editori chiedono ulteriori misure al Governo, oltre quelle messe in campo:

Non si esce da questa crisi senza una forte presa di consapevolezza da parte di istituzioni e operatori. La partita non è chiusa sia pure nelle difficoltà, le imprese stanno reagendo e un forte sostegno alla domanda, tramite bonus alle famiglie e acquisti delle biblioteche, può ancora avere significativi effetti. Se faremo presto.

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