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Il nome della rosa: il romanzo di Umberto Eco 40 anni dopo in una nuova edizione

Arriva in libreria, tra i primi titoli dopo il lockdown, la nuova edizione de “Il nome della rosa” di Umberto Eco a 40 anni dalla prima pubblicazione. Arricchita dai disegni che testimoniano il minuzioso lavoro preparatorio prima della stesura, il romanzo culto del “professore” arriva negli scaffali per La nave di Teseo.
A cura di Redazione Cultura
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Il prossimo 21 maggio arriva in libreria una nuova, imperdibile edizione de "Il nome della rosa" di Umberto Eco a 40 anni di distanza dalla prima pubblicazione. Oggi La nave di Teseo pubblica, con un’appendice inedita contenente i disegni preparatori dell’autore, il libro culto del "professore", il romanzo che ha rivelato il genio narrativo di Umberto Eco, tradotto in 60 paesi, con oltre 50 milioni di copie vendute, vincitore del premio Strega nel 1981 e che ha ispirato un film e una serie tv di successo mondiale.

Era il 1980 quando Bompiani pubblicava il primo romanzo di Eco, ma da allora il suo fascino non è sfiorito col tempo. Dopo la recente pubblicazione di "Il pendolo di Foucault", anche "Il nome della rosa" entra nel catalogo della casa editrice di Elisabetta Sgarbi, a cui si aggiungeranno in autunno "Baudolino" e "Il cimitero di Praga".

La nuova edizione de Il nome della rosa

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La nuova edizione aggiornata de "Il nome della rosa" contiene gli schizzi preparatori di Eco, ottimo disegnatore oltre che scrittore e filosofo. In proposito, Mario Andreose, storico curatore editoriale dell'opera di Umberto Eco, ha dichiarato:

I disegni e le annotazioni manoscritte del futuro autore del Nome della rosa testimoniano il minuzioso lavoro preparatorio prima della stesura del romanzo. A conferma di quanto affermato da Eco nelle ‘Postille’ (1983): ‘Per raccontare bisogna anzitutto costruirsi un mondo il più possibile ammobiliato sino agli ultimi particolari.’ E che cosa ci racconta o, meglio, ci anticipa di questo mondo il materiale visivo qui riprodotto? Innanzi tutto l’identità, la fisionomia dei principali protagonisti, con il tipico tratto veloce, arguto dell’autore, che ne giustificherà l’invenzione ‘per sapere quali parole mettere loro in bocca.’ Poi profili e piante di abbazie, castelli, labirinti, in una piena immersione nella cultura anche materiale del Medioevo.

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