Giovanni Allevi: “Racconto il mieloma in un film dedicato a mia sorella Stella, morta poco dopo la diagnosi”

Quando Giovanni Allevi ha scoperto di essere malato di mieloma ha visto la sua vita cambiare completamente, e in bilico tra vita e morte, attanagliato dall'angoscia e il dolore fisico ha cercato di trarre il meglio che poteva da quella condizione e così nasce l'idea di un concerto per violoncello ed orchestra intitolato MM22. Il musicista, infatti, ha trasformato in note le sette lettere della parola mieloma ricavando una melodia romantica e lo ha fatto mentre era ricoverato: "Ero nel letto di ospedale, con il computer sulle gambe e la flebo attaccata, pesavo 63 kg, senza capelli, non avevo neanche la certezza che la terapia, la chemio, avrebbe fatto effetto".
Queste parole, il direttore d'orchestra e pianista, le ha dette durante la presentazione alla festa del Cinema di Roma del documentario "ALLEVI – Back To Life', diretto da Simone Valentini, che racconta proprio il percorso della malattia e della rinascita e la creazione di un concerto. Durante la conferenza stampa Allevi non ha potuto fare a meno di ricordare e rendere omaggio alla sorella, morta poche settimane dopo la diagnosi di mieloma, a luglio. A lei è dedicato il docufilm.
Maria Stella, questo il suo nome, era stata trovata senza vita nella propria casa, secondo gli inquirenti si era tolta la vita. A lei va la il pensiero del musicista: "La mia riconoscenza verso di lei è infinita, è stata un gigante nella mia vita. Era una donna straordinariamente profonda: due lauree, un diploma in pianoforte". Era lei a stargli vicino quando arrivavano le critiche dal mondo accademico e lo faceva con argomentazioni estetiche e musicologiche: "Le ero legatissimo, ogni volta che la rivedo nel film mi commuovo profondamente".
Era il 18 giugno 2022 quando Allevi comunicò sui propri social network che gli era stato diagnosticato un mieloma, una parola dal suono dolce, disse, ma non per questo meno insidiosa. Il compositore annunciò anche che aveva bisogno di un periodo di allontanamento dal pubblico, spiegando anche che l'angoscia più grande fu il pensiero del dolore arrecato alla sua famiglia e alle persone che lo seguivano con affetto. Poche settimane prima il musicista aveva tenuto un tour portato a casa con enormi difficoltà e durante un concerto al teatro Petruzzelli di Bari aveva lamentato un fortissimo dolore alla schiena che lo accompagnava, ormai, da tre mesi.
Da quel momento Allevi ha perennemente aggiornato i propri fan della sua condizione e di come proseguivano le cure e la guarigione, anche quando scoprì questa melodia che sarebbe diventata, poi, il concerto per violoncello, strumento scelto perché Allevi pensava di non poter tornare mai più a suonare il pianoforte: "Ho sognato che l'avrei diretto se fossi sopravvissuto. Uscito dall'ospedale ho chiesto al mio staff una orchestra ed un solista e mi hanno portato anche le telecamere" ha detto, spiegando che il messaggio è sempre quello di cercare sempre di vedere la luce nel buio.