
Geolier sbalordito dal record di Ultimo: “Io però sogno il San Carlo, voglio i teatri per guardare i fan negli occhi”

“Sogno di poter fare il Teatro San Carlo, cominciando con un omaggio alla musica napoletana, tipo Mario Merola”. Prima che Geolier incontrasse i quasi 120 mila fan che riempiranno in due giorni l’Ippodromo di Agnano, la cui prima serata è andata in scena ieri, il rapper napoletano ha incontrato i giornalisti raccontando un momento fortunato, annunciando il concerto 2026 al Maradona di Napoli con uno show di 500 droni in cielo (la prima volta in Italia) e spiegando quanto il Festival di Sanremo, dove si classificò secondo con I p’ me, tu p’ te, gli ha cambiato la vita.
Quando incontri Geolier sembra sempre di incontrare il ragazzo timido che nel 2019 dopo il successo di P’ Secondigliano pubblicò Emanuele. Non importa che abbia già scritto il suo nome nel gotha del rap e probabilmente della musica italiana, che sia uno degli artisti più rispettati della scena, perché quando parla sembra sempre il ragazzo della zona nord di Napoli che quasi non sa come sia finito qua, nel backstage di un concerto che lo vedrà volare sul pubblico e cantare per tre ore successi che potrebbe anche ascoltare rifatti a memoria dai fan.
Il sogno di un tour nei teatri
Per questo non meraviglia che in un mondo che celebra il gigantismo musicale (e Geolier fa un’espressione ammirata quando gli citiamo il suo amico Ultimo e i 250 mila biglietti venduti in tre ore) lui dica, senza sembrare paraculo, di sognare un tour nei teatri: “Una volta ho chiesto a Jovanotti perché invece di fare tanti palazzetti non faceva uno stadio o un posto ampio e lui mi ha detto ‘gli stadi sono sono dispersivi. Io voglio stare vicino alla gente’ e ha ragione, mi ha fatto riflettere”.

“Sanremo mi ha cambiato la vita”
Geolier è anche tornato sul Festival di Sanremo, un momento che ha segnato la sua vita personale e artistica, un luogo, il palco dell’Ariston, che gli ha insegnato a vivere il momento e anche ad improvvisare: “Dopo Sanremo sono pronto a tutto – ha spiegato – mi ha cambiato la vita in tutto, come carriera, a livello personale e a livello emotivo, però è stato bello e ho imparato un sacco di cose”.
Il viaggio in America alla ricerca di nuovi suoni
Tra droni, voli sul pubblico, ospiti, canzoni che sono classici del genere è bello sentirlo parlare di teatri e dell’esperienza in America dove ha passato qualche settimana, incontrando artisti e produttori (come Rick Ross e Anuela). Non sembra uno degli artisti di riferimento del rap italiano ed europeo, ma ha la sorpresa di un ragazzino che parla coi suoi miti: “È fondamentale imparare, ho incontrato talmente tante persone incredibili – dice con la gioia negli occhi – Vorrei potervi dire qualcosa ma per ora non posso. Sicuramente i concerti dell’anno prossimo avranno un album alle spalle”.
“Da quando sono arrivati live così grossi nella mia vita, ho capito che parte tutto dallo studio e finisce proprio lì sul palco. Avevo bisogno di nuovi suoni, nuove persone, sono andato in America per farmi influenzare dal mondo. Alla fine Los Angeles è la capitale della musica dell'hip hop mondiale. Sono andato in giro per prendere suoni o ho avuto a che fare con produttori incredibili", ha concluso.
Oltre al concerto del 26 giugno 2026 al Maradona, Geolier si esibirà il 13 giugno al San Siro di Milano, il 19 all’Olimpico di Roma e il 23 giugno al Franco Scoglio di Messina.