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Fiorella Mannoia contro Nordio sulla violenza sulle donne: “La sicurezza va data coi braccialetti che funzionano”

Fiorella Mannoia ha parlato di violenza sulle donne durante la presentazione del video È come sembra: la cantante ha risposto a Nordio che aveva consigliato alle donne in pericolo di trovare rifugio in Chiesa o in farmacia.
A cura di Francesco Raiola
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Carlo Nordio e Fiorella Mannoia
Carlo Nordio e Fiorella Mannoia

Fiorella Mannoia risponde al Ministro della Giustizia Nordio che aveva consigliato alle donne che si sentivano in pericolo di trovare rifugio "magari in una chiesa, in una farmacia, insomma in un luogo più o meno protetto perché molto spesso l’intervento delle forze dell’ordine non è in grado di arrivare". La cantante, da sempre attenta ai diritti delle donne, a margine della presentazione di un video girato da Anna Foglietta per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne ha commentato proprio le parole del Ministro: "Io auguro al ministro Nordio che non gli succeda mai nella sua famiglia, è una cosa che non si augura a nessuno. Penso che cambierebbe l'idea se qualcuno a cui vuole bene incontrasse un problema del genere".

Fiorella Mannoia su Nordio e la violenza sulle donne

La cantautrice, che è Presidentessa onoraria dell'associazione Una Nessuna Centomila, ha ribadito il concetto e davanti alle telecamere ha spiegato: "La sicurezza alle donne gliela dobbiamo dare con gli esempi, con l'educazione, con i braccialetti che funzionano, con i finanziamenti dei centri antiviolenza. Ci sono tanti modi per far sentire sicure le donne, non dobbiamo entrare in chiesa per sentirci sicure o dentro le farmacie. Dai, per favore, ormai siamo abituati che tutti aprono la bocca e dicono quello che vogliono". E proprio la Fondazione, assieme a AssoConcerti questa mattina ha presentato il video "È come sembra" che sarà proiettato sui maxischermi prima dell’inizio dei grandi eventi live proprio per sensibilizzare sulla questione.

La cantante sulla violenza dei testi e Gaza

Mannoia ha commentato anche l'appello di Gino Cecchettin sui testi musicali, spiegando che "sta alla coscienza di ciascuno di noi sentire la responsabilità di quello che si dice. È un terreno un po' scivoloso e pericoloso, bisogna confidare nella coscienza di ognuno. Censurare non lo trovo giusto, non mi piace, non mi è mai piaciuto. Ma bisogna lavorare sulla coscienza soprattutto di questi giovani autori, devono rendersi conto che il loro linguaggio ha un peso, arriva a tutti. Ci abbiamo pensato noi quando eravamo giovani, che ci pensassero pure loro". Su Gaza, invece, ha detto: "Quello che succede è sotto gli occhi di tutti: a quanto si deve arrivare per dire basta? Non mi interessa che lo chiamino genocidio, pulizia etnica, discutere sui termini mi interessa poco. Mi interessa soltanto vedere che qui c'è un eccidio di civili inermi. Loro la chiamano guerra ma non è una guerra, è un eccidio di civili su una striscia di terra che è la più popolosa al mondo".

Anna Foglietta sul video di È come sembra

Nel video firmato da Foglietta hanno partecipato attori Michela Cescon, Cristina Donadio, Anna Foglietta, Maria Chiara Giannetta, Sofia Iacuitto, Vittorio Magazzù, Paola Minaccioni, Vittoria Puccini, Lidia Ravera, Nicole Rossi, Giovanna Sannino, Lorenzo Zurzolo: "Da donna mi interrogo da anni sul mio ruolo, su quanto io sia libera e quanto, però, questa libertà sia ostacolata da barriere culturali, ambientali e strutturali. Da regista, invece, mi interessava affrontare il tema del consenso a partire dalla molestia, creando un cortometraggio a metà tra lo spot e la pubblicità progresso. Un racconto visivo che permettesse ai ragazzi e alle ragazze di immedesimarsi, di capire cosa possono fare quando – come troppo spesso accade – si trovano al centro di una situazione ambigua, o chiaramente violenta" ha detto l'attrice e regista.

I concerti al servizio del messaggio contro la violenza sulle donne

Sul messaggio del video si è espresso anche Bruno Sconocchia Presidente AssoConcerti che ha dichiarato: "Grazie ai grandi numeri che oggi raccoglie la musica dal vivo, pensiamo di unire le forze, mettendo al servizio di questa battaglia di civiltà i nostri palcoscenici. Oltre ad essere la nostra ‘missione’, la musica dal vivo in quest’epoca di profonda solitudine, si sta dimostrando anche come la più grande occasione per socializzare e condividere emozioni. Anche se non può essere la soluzione, può costituire un prezioso veicolo per diffondere modelli positivi e seminare nuova consapevolezza, specialmente nei giovani".

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