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Crollo ponte Morandi a Genova

Crollo ponte Genova, dal comitato tecnico ok al progetto di Autostrade: “Ma il metodo era fallace”

Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha revocato l’incarico dell’architetto Roberto Ferrazza come numero uno della commissione d’inchiesta sul crollo del ponte Morandi di Genova, da cui anche l’ingegnere Brencich ha rassegnato le dimissioni. I due qualche tempo fa avevano dato l’ok al progetto di Autostrade di messa in sicurezza del viadotto anche se “presentava elementi discutibili relativi alla resistenza del calcestruzzo”.
A cura di Ida Artiaco
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Non si fermano le indagini sul crollo del ponte Morandi di Genova dello scorso 14 agosto. E mentre la Procura della città ligure sottolinea come tutto il viadotto Polcevera fosse malato da tempo, non solo la parte collassata, il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha dato mandato di revocare l’incarico al numero uno della commissione d’inchiesta, Roberto Ferrazza "secondo ragioni di opportunità in relazione a tutte le istituzioni coinvolte in questa vicenda". Dallo stesso organismo si è dimesso, poco dopo, il professore Antonio Brencich. Due pedine fondamentali, che per altro, avevano dato l'ok qualche tempo fa, in quanto membri del Comitato tecnico del Provveditorato, al progetto di Autostrade per l'Italia per una manutenzione straordinaria della struttura per la messa in sicurezza, a causa dell'usura dei tiranti. Era lo scorso febbraio: di quel comitato Ferrazza ne era il presidente e proprio Brencich uno degli ingegneri firmatari, insieme a Mario Servetto, Salvatore Buonaccorso e Giuseppe Sisca.

Il comitato aveva analizzato la documentazione contenuta in quattro faldoni con i piani tecnici e i risultati delle indagini "reflettometriche". Tuttavia, ed è questo uno dei passaggi più importanti di relazione conclusiva, "si rilevano alcuni aspetti discutibili per quanto riguarda la stima della resistenza del calcestruzzo" e in particolare "il metodo Sonreb-Win è scientificamente ormai ritenuto fallace". Nelle conclusioni, infatti, il Comitato parla di "elementi discutibili" per quanto riguarda la stima "della resistenza del calcestruzzo" e mette in evidenza che "non vien precisato" il tipo di tassello per il test di pull out che serve per sondare la resistenza di questo materiale. Una notazione "non marginale" perché è documentato che alcuni tasselli "potrebbero portare a sovrastime anche del 100%". Intanto, sul fronte inchiesta, sono cominciati i primi interrogatori ai tecnici di Autostrade e proseguono i sequestri nelle sedi dell'azienda. Tra il materiale a disposizione, tutta la corrispondenza tra Autostrade e Ministero delle Infrastrutture relativa al ponte Morandi e la copia dei dati contenuti nelle sim di 15 cellulari di dirigenti, tra cui ci sarebbero anche i vertici della società, il presidente Fabio Cerchiai, l’ad Giovanni Castellucci e il direttore del tronco di Genova Stefano Marigliani.

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