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Le consultazioni per il nuovo governo

Cottarelli potrebbe rinunciare all’incarico: probabile voto anticipato il 29 luglio

Stante l’impossibilità di far partire il governo Cottarelli per mancanza di fiducia, il Capo dello Stato potrebbe sciogliere le Camere nei prossimi giorni e , scavalcando il vincolo dei 60 giorni per permettere il voto degli italiani all’estero, convocare entro i tempi tecnici minimi dei 45 giorni le elezioni anticipate per il prossimo 29 luglio.
A cura di Charlotte Matteini
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Convocato alle 16.30 per un colloquio con il Capo dello Stato, il professor Carlo Cottarelli ha lasciato il Quirinale senza rilasciare alcuna dichiarazione. Stando a insistenti indiscrezioni, sembra che il professor Cottarelli – vista la ormai certa mancanza di fiducia in Parlamento – potrebbe rinunciare all'incarico e dunque il presidente Mattarella potrebbe sciogliere le Camere già nei prossimi giorni per rimandare il Paese al voto. Sfumerebbe dunque anche lo scenario del voto a settembre, ritenuto troppo rischioso perché in caso di stallo potrebbe mettere in pericolo l'approvazione della legge di stabilità entro i tempi stabiliti – il che farebbe immediatamente scattare le clausole di salvaguardia e il conseguente aumento dell'Iva – e dunque l'ultima carta a disposizione del capo dello Stato è il voto entro la fine di luglio, per la precisione da fissare per il 29 luglio, scavalcando dunque il vincolo dei 60 giorni per permettere il voto degli italiani all'estero. Le elezioni verrebbero dunque convocate entro i tempi tecnici minimi dei 45 giorni in modo da permettere al futuro governo di cominciare l'iter per l'approvazione della legge di stabilità entro il 15 ottobre.

In alternativa, spiegano fonti del Quirinale, con il voto il 16 settembre si arriverebbe alla scadenza con un governo ancora da formare e dunque, calendario alla mano, la prima seduta del Parlamento potrebbe essere convocata il 5 ottobre, l'elezione dei Presidenti di Camera e Senato intorno all'8, con il capo dello Stato che non avrebbe iniziato neanche le consultazioni e diventerebbe davvero difficile rispettare la tabella di marcia per l'approvazione della legge di stabilità. In questo mod, dunque, l'esercizio provvisorio scatterebbe immediatamente e paralizzerebbe di fatto il Paese. L'alternativa sarebbe quella del 19 agosto, con scioglimento delle Camera entro il 19 luglio, rispettando i tempi previsti per legge, ma questa ipotesi si teme potrebbe portare l'astensionismo alle stelle.

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