922 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Conte alla Camera: “Gli onesti con noi non hanno nulla da temere”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha preso la parola alla Camera per replicare agli interventi in aula prima del voto di fiducia che si terrà nel tardo pomeriggio nell’aula di Montecitorio. “Gli onesti con noi non hanno da temere nulla”, ha affermato Conte rivolgendosi non solo ai parlamentari ma anche a tutti gli italiani.
A cura di Stefano Rizzuti
922 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo la discussione generale sul voto di fiducia al governo Conte che si è tenuta questa mattina alla Camera, è stato lo stesso presidente del Consiglio a prendere la parola – in apertura di seduta dopo la sospensione per pranzo – replicando alle dichiarazioni della mattinata. Conte ha tenuto a sottolineare che con questo governo gli onesti "non hanno nulla da temere". Durante il suo discorso si è scatenata la protesta delle opposizioni quando Conte ha detto che in ognuno c'è il conflitto d'interessi. Frase che, dopo le polemiche provenienti soprattutto dal centrosinistra, Conte ha cercato di spiegare. Qui tutto il discorso pronunciato da Conte durante la sua replica alla Camera:

Sono molto onorato e avverto forte la responsabilità di parlare in quest’aula e di replicare alle numerose richieste di chiarimenti che sono state formulate. Rivolgo anche qui un saluto al presidente della Repubblica che ha presieduto all’attività di formazione del governo e quindi gli sono doverosamente grato per quanto fatto sin qui. Anticipo subito un tema oggetto di sollecitazioni, quello del contrasto alla mafie e ai poteri criminali. Parlo di mafie al plurale perché parliamo di poteri criminali con specializzazione tecnica, territoriale, con diffusioni anche al di là dei territori in cui si radicano. Su questo mi permetto una nota metodologica: io ho già dato atto della sensibilità di questo governo sul punto, però direi che qui possiamo essere d’accordo che non esiste maggioranza e opposizione. Perché il contrasto su questo fronte ci deve vedere tutti uniti. È stato richiamato un recente provvedimento, approvato dal governo uscente, in materia di confisca dei beni: benissimo. Nessuno vuole disconoscere quanto fatto e nessuno si permetterà di disconoscere quello che hanno fatto gli esecutivi pregressi, dobbiamo lavorare tutti uniti. Una delle cose che più mi ha addolorato nei giorni scorsi è stato quando è arrivato un attacco a un congiunto di Mattarella sui social (ndr. Il riferimento è al fratello Piersanti, ucciso dalla mafia).

Un’altra osservazione di carattere metodologico: c’è molta attesa nel paese e in quest’aula. Molti interventi ci sollecitano ad articolare gli obiettivi in modo più puntuale. Ne siamo consapevoli, però ci siamo appena insediati, non chiedeteci il dettaglio delle specifiche iniziative legislative perché stiamo costituendo gli uffici, abbiamo appena giurato. Quello che possiamo assicurare è che lavoreremo da subito per dare un seguito attuativo a quelle anticipazioni che sono contenute nel contratto di governo e nelle dichiarazioni depositate qui. Tra gli argomenti che ci sono stati contestati c’è l’ambiente. Se mi permettete su questo fronte direi che è una critica ingiusta: c’è molta attenzione da questo esecutivo per l’impatto ambientale di tutte le iniziative economiche, per lo sviluppo sostenibile. La Green economy non è solo uno slogan per noi, è il futuro che vogliamo per i nostri figli, faremo di tutto per orientare il nostro paese in questa direzione. Molti di questi argomenti sono chiaramente intrecciati. Quando ragioniamo di ambiente abbiamo un pensiero di sviluppo del Paese, un progetto, una direzione che perseguiremo con tutte le nostre forze. Questo vuol dire contemplare anche le industrie. Un altro tema è quello delle imprese, dobbiamo pensare che viviamo in un sistema integrato. Noi dobbiamo sforzarci innanzitutto di acquisire consapevolezza del contesto in cui operiamo, un contesto integrato. E nello stesso tempo dobbiamo riappropriarci del ruolo della politica. E quando pensiamo all’ambiente pensiamo all’impresa. Stiamo dicendo che noi vogliamo tracciare una linea di sviluppo perché abbiamo un progetto. Vogliamo che le società, le imprese, possano essere attente quando svolgono iniziative economiche all’impatto che hanno sull’ambiente. Questo vale anche per il turismo. Avere un ministro per il Sud è stato un gesto di grande attenzione, lavoreremo in termini integrati, ma già avere la certezza che ci sarà un ministro che sorveglierà tutte le attività che si dirigono sul Sud, è una cosa molto importante.

Si è parlato molto anche di infrastrutture. Veniamo contestati perché non ci saremmo dimostrati sensibili. Noi vogliamo operare una valutazione costi-benefici per le infrastrutture. Crediamo che siano un passaggio fondamentale, quindi non ci sottrarremo agli investimenti nelle infrastrutture. Ricorderete la tragedia in Puglia sullo scontro dei treni, questa è una cosa che non mi lascia indifferente. Dal punto di vista operativo siamo anche abbastanza avanti: non siamo qui a declinare alcune iniziative nel dettaglio, però ieri ho anticipato che il problema delle infrastrutture non è lanciare lo slogan. Ho sottolineato che in Italia gli appalti non partono. Cultura della legalità non significa che non si fanno le cose in Italia. Cultura della legalità significa che si devono fare bene e per farle bene dobbiamo prendere atto che gli amministratori non sono nella condizioni di poter serenamente operare, schiacciate dalle prospettive di responsabilità erariale e penale. Oggi come oggi chi sta fermo viene avvantaggiato. Ribadisco l’idea lanciata ieri, cercheremo di valutare bene il ruolo dell’Anac che non va depotenziato ma al momento non abbiamo i risultati che ci aspettavamo, forse abbiamo investito troppo.

Qualcuno ha lamentato che non c’è più sensibilità per quanto riguarda il mondo bancario. A parte che ho incontrato i risparmiatori durante le consultazioni, ma ci interessa più il problema di sistema. Stiamo già maturando la valutazione che ci sia da distinguere tra banche di credito, legate al territorio, e banche di investimento, più votate alla speculazione. Questa sensibilità non è solo la nostra, molti esperti del settore hanno già rimarcato l’opportunità di operare una distinzione sul piano della disciplina.

Qualche intervento ha riguardato il reddito di cittadinanza, con valutazioni completamente opposte. L’unica cosa che tengo a precisare è che il reddito di cittadinanza non sarà concepito come una misura meramente assistenziale. L’abbiamo invece concepito come un sostegno per il reinserimento lavorativo, già nel contratto il reddito di cittadinanza è articolato in più di una fase. Cercheremo di progettare questa misura in modo molto oculato, molto articolato con questa specifica finalità.

Capitolo giustizia, che preoccupa molti. Nelle rappresentazioni manichee che vengono fatte ci si divide tra garantisti e giustizialisti. Credo sia improprio rappresentare il mondo del diritto e prospettare le misure di intervento in questo mondo secondo questa manichea rappresentazione e lo dimostra il fatto che spesso ci si ritrova accusati le stesse persone dell’uno e dell’altro. Lo voglio chiarire una volta per tutte: questo esecutivo ha piena consapevolezza che esistono dei principi costituzionali, perché ha presente, oltre al contratto di governo, la Costituzione. E iscriverà tutte le iniziative sotto l’architettura costituzionale e siamo consapevoli che non c’è solo la Costituzione, ma c’è la carta europea dei diritti fondamentali, abbiamo il sistema della Corte europea dei diritti dell’uomo, una cornice internazionale nella quale siamo comodamente collocati. Noi non diciamo che tutto va bene nel sistema giustizia, noi partiamo da una diagnosi un po’ diversa da quella appena riassunta, siamo consapevoli che i processi civili e penali non funzionano, siamo consapevoli che oggi la giustizia è diventata censitaria. Oggi chi ha i soldi, chi può svolgere indagini personali, riesce a difendere bene le proprie ragioni. Qualcosa non va bene. Nel rispetto dei principi costituzionali, dobbiamo essere consapevoli che ci sono dei margini di intervento che riguardano anche le persone sottoposte a detenzione che non devono vivere in condizioni al di sotto della dignità. Dobbiamo anche agganciare quelle che sono altre economie – perché c’è un risvolto anche economico – perché tutti i cittadini devono essere trattati allo stesso modo, avendo un sistema certo e dobbiamo anche attrarre gli investitori stranieri.

In materia di autonomia mi è stato riconosciuto che abbiamo già espresso sensibilità. Abbiamo ormai paesi che si sono sviluppati in maniera federativa. Da noi il sistema delle autonomie è già consolidato, come dimostrano le regioni a statuto speciale, che dobbiamo preservare. Siamo sicuramente sensibili al fatto che ci sono già in atto dei negoziati Stato-Regioni e che faremo di tutto per assecondare e non ostacolare questi processi. Oggi mi è stato contestato di non aver utilizzato alcune parole come pace e cooperazione. Lo utilizzo adesso. Non mi sembra però che nel contratto di governo ci sia propositi bellicisti. Siamo nella Nato e vogliamo rimanerci. Ovviamente gli esecutivi che ci hanno preceduto ci hanno fatto vedere che delle volte bisogna avere a che fare con operazioni militari, anche indirettamente. Noi vogliamo misurarci con la massima serenità e cautela, e valuteremo di volta in volta. Pensare che da questo esecutivo possa partire un indirizzo bellicista o imperialista credo sia una preoccupazione immotivata.

In materia di politica economica voglio precisare che questo governo ha l’ardire di poter anche promuovere delle nuove politiche economiche. Questo significa volere in tutti i tavoli esprimere una direzione, voler promuovere politiche che favoriscono la crescita. Questo però sarà fatto nel rispetto dell’obiettivo di discesa progressiva del debito. Bisogna vedere come arrivarci. Noi siamo per negoziare su questo fronte, anche a livello europeo, e quindi ci sederemo a quei tavoli volendo esprimere un indirizzo politico e ci auguriamo di avere la fermezza e la risolutezza per essere ascoltati dai nostri partner.

Contrasto alla corruzione. È un tema su cui ci siamo spesi molti ed è nel contratto di governo. Ci sono varie tecniche, i nostri obiettivi sono chiari. Noi dobbiamo agire a due livelli: da un lato in direzione della deburocratizzazione, e dall’altro contrastare la corruzione su tutti i livelli. Dobbiamo completare la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Il problema poi è anche quello dei controlli, non concentrati nel tempo ma dilatati perché le fonti del controllo sono le più varie. Per i reati contro la pa, bisogna combattere la corruzione. Abbiamo previsto agenti sotto copertura, però gli onesti con noi non hanno da temere nulla.

Conflitto d’interessi. Cercheremo di riprendere in mano questa questione. Gli interventi per interrompere il mio discorso vuol dire che ognuno ha il suo conflitto o pensa di avere il suo conflitto. Ma io non sto accusando nessuno: noi stiamo dicendo che il conflitto d’interessi è negli interstizi della società a qualsiasi livello. Si annida anche a livello di una amministrazione di condominio, ne facevo un discorso generale. Pensare che non sia un problema significa non volerlo affrontare. Noi cercheremo di introdurre una disciplina più rigorosa.

L’immigrazione. Qua c’è il ministro Minniti che ha già ricevuto apprezzamenti da alcuni ministri. Noi non arriviamo per stravolgere cose e questo vale anche per la Buona scuola. Noi abbiamo ragionato con tanti stakeholders, ci sono delle criticità su cui intendiamo intervenire. Per quanto riguarda la gestione dell’immigrazione abbiamo indicato delle direttive che orienteranno la nostra azione. Finora questa gestione a livello europeo si è rivelata fallimentare. Difenderemo gli immigrati regolari sul nostro territorio, anzi vogliamo procedure celeri e certe per coloro che aspirano a godere dello status di rifugiati.

In materia di flat tax possiamo essere tutti d’accordo: il sistema fiscale tributario oggi in Italia lascia molto a desiderare. Mi sembra che la prospettiva di riforma mi sembra molto chiara. Su una cosa saremo inflessibili in materia sanitaria: tutti gli interventi verranno ispirati dal fatto che nelle scelte manageriali non vogliamo l'influenza della politica.

922 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views