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Consiglio superiore Sanità: “Per pillola dei 5 giorni dopo ricetta resta obbligatoria”

Questo il parere del Consiglio superiore di Sanità sul contraccettivo d’emergenza noto come pillola dei 5 giorni dopo. Test di gravidanza, invece, solo se l’anamnesi induce al sospetto che ci sia stata fecondazione.
A cura di Susanna Picone
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Per la pillola dei 5 giorni dopo la ricetta resta obbligatoria. È questo il parere del Consiglio superiore di Sanità. A quanto si apprende, il Consiglio superiore di Sanità ritiene che l’obbligo di ricetta medica per la pillola dei 5 giorni dopo vada mantenuto nonostante la delibera europea che prevede l’eliminazione della prescrizione. Per quanto riguarda, invece, il test di gravidanza sarà richiesto solo se l’anamnesi della paziente induce un sospetto di gravidanza in corso. “In attesa dei dettagli del dispositivo, la decisione è che il farmaco EllaOne debba essere venduto in regime di prescrizione medica indipendentemente dall'età della richiedente”, è quanto ha fatto sapere dopo la riunione del Css il ministero della Salute, rilevando che ciò è “soprattutto per evitare gravi effetti collaterali nel caso di assunzioni ripetute in assenza di controllo medico”. Il 12 gennaio scorso la Commissione europea aveva autorizzato l'accesso diretto nelle farmacie, senza necessità di prescrizione, per il contraccettivo d'emergenza. Il via libera della Commissione Ue è seguito all'opinione positiva rilasciata a novembre dalla Comitato per i prodotti medicinali umani (Chmp) dell'Agenzia europea dei medicinali. Ma a quanto pare l'Italia, al contrario di molti Paesi che hanno già eliminato l’obbligo di prescrizione medica, non si adeguerà alla decisione europea.

"Da Css parere che temevamo" – “Il Consiglio Superiore di Sanità ha espresso il parere che temevano. A due giorni dall'8 marzo, per le donne italiane è in arrivo un pessimo regalo, cioè potranno usare la pillola ‘dei 5 giorni dopo' solo con la ricetta medica, al contrario di quanto accade in tutta Europa dove si può acquistare liberamente perché non si tratta di un farmaco abortivo ma di un contraccettivo di emergenza (agisce ritardando l'ovulazione)”: questo il commento di Laura Garavini, dell'Ufficio di Presidenza del Gruppo del Pd della Camera. “Solo pochi giorni fa – ha detto ancora Garavini – il Parlamento tedesco ha approvato una legge, nata da un'iniziativa legislativa del governo, che permette la vendita di EllaOne senza prescrizione medica. Ci auguriamo perciò che il ministro Lorenzin decida guardando all'Europa e con l'obiettivo di dare più diritti e libertà alle donne italiane”. La pillola dei cinque giorni dopo è costituita da una compressa da assumere il prima possibile, dopo un rapporto a rischio di gravidanza indesiderata e comunque non oltre 72 o 120 ore a seconda delle formulazioni.

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