“Concluso il negoziato per il rilascio di Bosusco”, l’annuncio dei mediatori

La vicenda di Paolo Bosusco, il tour operator torinese nelle mani dei maoisti, diventa ogni giorno più complessa e iniziano ad emergere dei dubbi sull’effettiva comunicazione tra il governo, i mediatori e i maoisti. L’ultima notizia giunta dall’India e riferita dall’emittente Ndtv afferma che si è concluso il round di negoziati tra il governo e i mediatori dei sequestratori per il rilascio dell’ostaggio. I mediatori, secondo quanto si apprende, hanno fatto appello al rilascio immediato di Bosusco e del deputato tribale dell’Orissa, Jhina Hikaka, rapito lo scorso 24 marzo mettendo a punto un documento con i punti di consenso raggiunti. Il governo dell’Orissa, intanto, sarebbe pronto a soddisfare le richieste dei maoisti.
L’Orissa definisce scorretta la posizione dei maoisti – Appena ieri il leader dei maoisti Panda aveva diffuso un ultimo audio messaggio nel quale definiva l’offerta del governo dell’Orissa, impegnato a mediare per ottenere la liberazione dell’ostaggio, “una farsa” e minacciava di uccidere Bosusco se, entro il limite massimo di martedì prossimo, non sarebbero state soddisfatte le richieste già fatte in precedenza dal gruppo di sequestratori. Situazione che ha preoccupato molto l’ambasciatore italiano in India e che ha portato le autorità dell’Orissa a polemizzare contro gli stessi maoisti definiti “scorretti”. Dopo l’accusa della “farsa” di ieri, infatti, il chief minister dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha spiegato all’Assemblea di aver seguito le indicazioni dei due negoziatori indicati dai maoisti che avevano fornito una lista di nomi da liberare e che il governo aveva rispettato queste condizioni liberando cinque delle sei persone richieste dai mediatori: “Ci è stata data una lista di sei nomi e abbiamo acconsentito al rilascio di cinque di essi”, la dichiarazione di Patnaik.
Lo scambio di accuse tra i maoisti e l’Orissa fa emergere qualche dubbio – Sulla stampa indiana, in seguito agli ultimi fatti relativi alla vicenda Bosusco e alle notizie contrastanti trapelate, è emerso il dubbio che forse i mediatori non abbiano effettivamente un accesso diretto ai loro referenti, i maoisti e il loro leader Panda. È strano, infatti, che i ribelli non avrebbero accettato l’offerta del governo definendolo, appunto, una farsa. L’emittente Ndtv, già decisiva per il rilascio dell’altro ostaggio Claudio Colangelo, si è perciò chiesta se il leader dei maoisti sia stato effettivamente informato direttamente dai mediatori delle “mosse” del governo o se, invece, non ci si affidi troppo alla stampa sperando che gli stessi ribelli vengano a sapere con precisione i fatti. Un dubbio espresso dall’emittente ma condiviso anche dal ministro dell’Interno dell’Orissa, Un Behera, secondo il quale c’è effettivamente una mancanza di comunicazione tra il governo, i mediatori e i guerriglieri.