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Colpito da fulmine in spiaggia in Salento, 13enne fuori pericolo abbraccia il suo salvatore

Sta molto meglio e ha potuto finalmente abbracciare uno dei suoi salvatori il 13enne colpito da un fulmine in spiaggia nei giorni scorsi a Porto Cesareo, nel Salento. Fondamentale per salvargli la vita l’intervento dei bagnini ma soprattutto di un infermiere del reparto di cardiologia che gli ha praticato prima il massaggio cardiaco e poi ha utilizzato il defibrillatore presente nello stabilimento balneare.
A cura di Antonio Palma
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È definitivamente fuori pericolo il ragazzino di 13 anni colpito da un fulmine in spiaggia venerdì scorso mentre giocava con alcuni coetanei vicino alla battigia sulla costa tra Porto Cesareo e Torre Lapillo, in Salento. Dopo aver rischiato la morte, Mohammed Diouf infatti nei giorni scorsi è tornato a respirare autonomamente e lunedì mattina ha potuto anche abbracciare per la prima volta il suo salvatore, Lucio Nestola, l'operatore sanitario del reparto di cardiologia della Clinica Città di Lecce, che insieme ai bagnini dello stabilimento balneare Le Dune di Porto Cesareo gli ha salvato la vita con il defibrillatore. Insieme hanno ricordato quel momento drammatico del fulmine che ha trasformato una tranquilla giornata di mare in un incubo.

Come hanno raccontato diversi testimoni, infatti, il fulmine ha colpito la spiaggia quando improvvisamente scagliandosi al suolo a pochi metri dal gruppo di ragazzi che sono stati sbalzati via dall'onda d'urto. Ad avere la peggio proprio il 13enne assistito però immediatamente dai bagnini del lido e da alcuni bagnanti ancora presenti in spiaggia tra cui proprio l'infermiere 44enne. È stato proprio quest'ultimo a salvargli la vita praticandogli sia la respirazione bocca a bocca sia il massaggio cardiaco e poi utilizzando il defibrillatore presente nello stabilimento balneare. I due si sono abbracciati per la prima volta nel reparto di pediatria dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove il ragazzino di origine senegalese è stato poi trasportato d'urgenza dall'ambulanza dl 118 e dove rimane tuttora ricoverato.

Una storia a lieto fine che ha, tra i protagonisti, anche un'infermiera vicentina che era in vacanza proprio in zona e ha dato una mano, Laura Dalla Gassa. La giovane di Arzignano che lavora all'ospedale Altovicentino di Santorso infatti quando si è accorta che c'erano persone gravemente ferite è immediatamente corsa per prestare soccorso. A raccontare l'episodio è stato, all'indomani del fatto,  il papà Diego con un post su Facebook rilanciato dal Giornale di Vicenza: "Laura Dalla Gassa, ieri pomeriggio eri proprio lì, su quella spiaggia del Salento. Hai visto il bagnino correre e l’hai seguito, arrivando a quel ragazzino senegalese che era stato colpito dal fulmine. Insieme, l’avete soccorso e rianimato fino all’arrivo delle ambulanze. Forse l’avete salvato. Speriamo… Si può pensare che è il tuo lavoro, che sei una professionista, che ti sei diplomata e laureata con il massimo dei voti e lavori da infermiera nel reparto di rianimazione di un ottimo ospedale del nord Italia. Ma per me che sono tuo papà, non è solo questo. E non scrivo questo post solo perché sono orgoglioso di te, anche se ovviamente lo sono. No, non è solo questo. Scrivo perché, da papà, ammiro il coraggio, l’empatia, la generosità, la bontà verso questa umanità così piena di colori e di storie.  So che per te e i tuoi colleghi e per tutti i soccorritori in generale, professionisti o volontari, questo è normale, è la vita, nient’altro che la vita. Ma le tue gioie, i tuoi turbamenti fino alle lacrime, io li vedo e li sento. Ecco, da papà e da nonno, auguro a tutti quelli che leggeranno questo post, di trovare il coraggio di dare una mano a chiunque gridi aiuto, da qualunque posto arrivi. Il coraggio di credere nel futuro di questa umanità.
Il coraggio di dire anche soltanto un semplice: Sì".

L'infermiera Laura Dalla Gassa
L'infermiera Laura Dalla Gassa

Mohammed ora sta molto meglio e la famiglia non perde occasione per ringraziare tutti quelli che  sono intervenuti per salvarlo. "Vedere Mohammed tornare a sorridere per noi tutti è una gioia immensa" ha ricordato il padre Omar Diouf, commerciante ambulante da diversi anni a Lecce. "Ringrazio con umiltà, semplicità e con cuore in mano, tutti coloro che hanno salvato la vita al mio amato figliolo. Grazie a tutti, nessuno escluso, dalla prima all'ultima persona intervenuta. Siano benedetti, perché hanno salvato una vita umana, cosa sacra e che viene prima di tutto" ha sottolineato l'uomo, concludendo: "Appena Mohammed starà bene e sarà dimesso dall'ospedale – continua emozionato Omar – la prima cosa che faremo con tutta la famiglia sarà tornare in spiaggia, alle Dune, ed incontrare tutti. Vogliamo abbracciarli e stringere loro le mani in segno di riconoscenza infinita"

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