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Colombia, il maltempo fa strage: oltre 200 morti e centinaia di dispersi nel fango

Inondazioni e frane devastano la cittadina di Mocoa, 500 chilometri a sud di Bogotà. A perdere la vita “intere famiglie, ragazzi ed anziani”, ha sottolineato il ministro dell’Interno, Juan Manuel Cristo. I feriti sono almeno 200. Dichiarato lo stato di calamità.
A cura di Biagio Chiariello
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206 morti, duecento feriti e altrettanti dispersi. Un bilancio assolutamente drammatico, e purtroppo ancora provvisorio, quello della colata di fango che ha devastato la città di Mocoa, 500 km sud di Bogotà, capoluogo della provincia di Putumayo. A precisarlo è stato il direttore della Croce Rossa Colombiana César Urueña. Ma secondo un comunicato dell’esercito colombiano, che si sta occupando dei soccorsi, i morti sarebbero 254 e i feriti più di 400. Dopo avere dispiegato gran parte delle forze armate del Paese per far fronte all'emergenza, il presidente Juan Manuel Santos ha dichiarato lo stato di calamità. L'obiettivo è “organizzare un piano d'azione di intesa con tutte le istituzioni per avviare il processo di aiuti umanitari, ma anche per celebrare i funerali e ripristinare i servizi sospesi”. “Il mio cuore e quello di tutti i colombiani è con le vittime”, ha aggiunto.

Lo tsunami di fango piombato su Mocoa – una città di 36 mila abitanti – è stato generato dall'enorme quantità di pioggia caduta in poche ore (130 millimetri, un terzo della quantità media mensile) dallo straripamento di tre fiumi, il Mocoa, il Mulato e il Sancoyaco. Il sindaco Jose Antonio Castro ha detto a radio Caracol che la sua cittadina è "totalmente isolata", senza elettricità e acqua corrente. Anche la sua casa è stata distrutta, ha raccontato, spiegando che "il fango ha oltrepassato il tetto". Il governatore Sorrel Aroca di Putumayo aveva parlato di una "tragedia senza precedenti", dichiarando ad una radio locale che ci sono "centinaia di famiglie non ancora trovate, interi quartieri persi". Un chirurgo dell'ospedale locale ha detto che i feriti potrebbero essere addirittura 300: “Non abbiamo il sangue per le trasfusioni” ha lamentato il medico.

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