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Catania, ruba l’identità a un invalido, si trasferisce e si risposa: arrestato per bigamia

L’uomo pensava di farla franca rubando le generalità di un suo compaesano invalido e ricoverato stabilmente in una struttura sanitaria a causa della propria patologia. Non aveva fatto i conti con l’Agenzia delle entrate che ha recapitato all’invalido ricoverato nella casa di cura una cartella esattoriale da 4mila euro facendo scattare l’allarme nei parenti dell’uomo.
A cura di Antonio Palma
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Nel suo paese di origine nel Catanese, dove aveva vissuto per ben quaranta anni sposandosi e facendo anche quattro figli, tutto lo conoscevano come  Giuseppe, uno dei tanti emigrati al nord negli ultimi quindici anni. In Piemonte e in Romagna, dove nel frattempo si era trasferito, invece aveva tutta un'altra identità che gli aveva permesso di lavorare, prendere casa e addirittura sposarsi una seconda volta. Per questo un 55enne originario di Ramacca è stato arrestato nelle scorse ore dai carabinieri e ora deve rispondere dell'accusa di bigamia, truffa e furto di identità. Come racconta Repubblica, infatti, per crearsi una nuova vita aveva pensato di rubare le generalità di un suo compaesano invalido e ricoverato stabilmente in una struttura sanitaria a causa della propria patologia.

Per anni ha vissuto sotto falso nome pensando che non sarebbe mai stato scoperto ma non aveva fatto i conti con l’Agenzia delle entrate che ha recapitato all’invalido ricoverato nella casa di cura una cartella esattoriale da 4mila euro per i mancati pagamenti delle tasse da operaio. L'uomo e i parenti a questo punto si sono insospettiti e, dopo aver indagato, hanno scoperto non solo che l'invalido risultava aver lavorato al nord ma che era pure convolato a nozze con un’affascinante ucraina. A questo punto si sono rivolti ai carabinieri che infine hanno svelato l'arcano: si trattava di un furto di identità messo a segno da un compaesano che nel frattempo avrebbe anche raggirato vari enti pubblici e privati percependo varie indennità. Su disposizione della Procura della Repubblica di Caltagirone il 55enne è stato così arrestato e condotto in carcere a Rimini mentre per la nuova moglie e la sorella, accusate di complicità, sono scattati i domiciliari.

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