Caso Tarantini, per Berlusconi invito a presentarsi in Procura

I Processi in cui è implicato a vario titolo Silvio Berlusconi sono diversi, dopo la sua presenza al Tribunale di Milano per rispondere alle domande dei giudici nel processo Ruby, l'ex Premier viene reclamato ora anche dalla procura di Roma che si sta occupando di uno dei tanti filoni del caso Tarantini, quello sulla presunta estorsione dell’imprenditore pugliese ai suoi danni. I Pm romani hanno chiesto di ascoltare l'ex presidente del consiglio come testimone e per questo motivo hanno emesso un invito a presentarsi in Procura insieme alla richiesta di proroga delle indagini. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale ed il sostituto Simona Marazza si stanno occupando in particolare dei  500mila euro dati dall'ex Premier all'imprenditore barese, tramite l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola, anche lui indagato insieme ad Angela Devenuto, la moglie di Tarantini. Per l’accusa quei soldi sarebbero serviti per tenere buono e mantenere in silenzio l’imprenditore barese sul caso escort nelle ville del Cavaliere. Proprio su questo caso, passato dalla Procura di Napoli a quella di Roma, già in passato c’era stato uno scontro tra l’ex Premier e i magistrati partenopei sulla necessità di una sua presenza in Procura per essere ascoltato. La volta scorsa alla fine il Cavaliere si risparmiò la visita ai Pm presentando una memoria in cui in pratica ribadiva ciò che aveva sempre affermato pubblicamente, cioè che il denaro versato a Tarantini era stato un atto di generosità verso una persona amica in difficoltà. Tarantini in realtà ha sempre avvallato le dichiarazioni di Berlusconi affermando che quei soldi gli erano stati dati per consentirgli di riprendere la sua attività di imprenditore e non per indurlo a rendere una falsa testimonianza sul caso escort.