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Brindisi, per i pm Vantaggiato nasconde dei complici

È lui che ha costruito e fatto esplodere la bomba che ha ucciso 20 giorni fa Melissa Bassi ma, probabilmente, non ha fatto tutto da solo come dice. Per i pm vanno cercati eventuali complici. Intanto è ancora buio sul movente.
A cura di Susanna Picone
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È lui che ha costruito e fatto esplodere la bomba che ha ucciso 20 giorni fa Melissa Bassi ma, probabilmente, non ha fatto tutto da solo come dice. Per i pm sono ancora da cercare eventuali complici. Intanto è ancora buio sul movente.

Che Giovanni Vantaggiato sia il killer di Brindisi non ci sono più molti dubbi dato che egli stesso, dopo ore di interrogatorio, ha confessato la sua responsabilità nell’attentato alla scuola Morvillo-Falcone che ha ucciso Melissa Bassi. I dubbi però restano a proposito del perché il 68enne di Copertino abbia deciso di compiere un gesto così assurdo e, inoltre, bisogna scoprire se effettivamente abbia fatto tutto da solo, come dice lui, o abbia avuto dei complici. Nel provvedimento di fermo firmato dal procuratore capo di Lecce, Cataldo Motta, sono elencati undici indizi contro Vantaggiato, pagine che lo inchiodano, ma il movente continua ad essere oscuro. Lui dice che ce l’aveva col mondo intero, che prima si lavorava ed ora no: “motivazioni” che non possono essere accettate e ritenute come la verità.

Ci sono dei complici? – Vantaggiato ha assunto un atteggiamento – lo scrive Cataldo Motta –  ai limiti dell’offesa all’intelligenza di chi lo interrogava, tendente ad occultare il concorso di altri. Durante l’interrogatorio Vantaggiato ha più volte usato il plurale mentre spiegava tutti i suoi movimenti per arrivare a far scoppiare quella bomba la mattina del 19 maggio. È un “noi”, insomma, che ha trasportato il bidone e lo ha collocato laddove è esploso. Nel provvedimento di fermo si contesta il concorso nel reato di strage, ipotesi che non esclude la presenza di eventuali complici.

Gli elementi che lo inchiodano – Il primo è la presenza sul luogo dell’accaduto di due autovetture delle quali egli aveva la disponibilità sia la notte dell’attentato, quando è stato collocato il bidone con l’ordigno, sia il giorno successivo in orario precedente e successivo all’esplosione: si tratta di una Hyundai Sonica e di una Fiat Punto. Poi c’è la forte somiglianza con l’uomo ripreso dalle telecamere di sicurezza vicino alla scuola e la sostanziale corrispondenza delle caratteristiche fisiognomiche di Giovanni Vantaggiato a quelle descritte dalle testimoni che avevano avuto la possibilità di osservare immediatamente dopo l’esplosione una persona che si allontanava. Mentre la Polizia stradale lo controllava, Vantaggiato ha inoltre provato a nascondere la Fiat Punto, ha telefonato alla moglie per farla sparire.

Seconda notte in cella per Vantaggiato: "Quanto tempo dovrò restarci?" – Elementi che non raccontano perché una ragazza di 16 anni è morta quella mattina ma che hanno spinto il procuratore Motta a portare in carcere il killer. Nel decreto di fermo si legge anche “Pericolo di fuga e di vendetta da parte dei parenti delle vittime”, rimane sicuramente la rabbia per i parenti di Melissa. In ogni caso bisogna continuare a cercare per capire se il carcere toccherà anche ad altre persone oltre a Vantaggiato che, confuso e impassibile, ha anche chiesto ieri per quanto tempo adesso dovrà restarci.

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