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Operaio muore dissanguato allo zuccherificio di Brindisi: anche il padre perse la vita sul lavoro

Incidente sul lavoro a Brindisi: un operaio di 46 anni, Vincenzo Valente, è morto nella notte durante il turno di lavoro in uno stabilimento dello zuccherificio, nella zona industriale. Indagini in corso.
A cura di Ida Artiaco
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Ennesima morte sul lavoro in Italia. L'ultimo incidente si è verificato nella notte a Brindisi, dove un operaio di 46 anni di Latiano, Vincenzo Valente, è deceduto poco dopo aver cominciato il suo turno: stava eseguendo manutenzione su un nastro trasportatore in uno stabilimento dello zuccherificio, nella zona industriale, sulla strada per Fiume Piccolo.

Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118, i vigili del fuoco e gli ispettori dello Spesal. Sono in corso gli accertamenti necessari a stabilire la dinamica ed eventuali responsabilità. Partita la raccolta di eventuali testimonianze e il sopralluogo sui macchinari.

Stando a una prima ricostruzione dei fatti, sembra che un nastro abbia gravemente lacerato un braccio del lavoratore. L'emorragia provocata da quel taglio sarebbe stata molto intensa e gli operatori del 118, allertati dai colleghi, hanno prestato le prime misure per arrestare la perdita di sangue e hanno trasportato d’urgenza il ferito all'ospedale Perrino. Qui, poco dopo, l’uomo è morto. La salma si trova ora all'obitorio dell'ospedale Perrino di Brindisi.

La procura di Brindisi ha aperto un'inchiesta ed è stato disposto il sequestro preventivo del nastro 6, l'impianto dove l'uomo, che lavorava per una ditta esterna, è deceduto. Lo zuccherificio è a Brindisi dal 2019 e produce circa 180mila tonnellate di zucchero l’anno e occupa più di 90 lavoratori.

Il padre di Vincenzo Valente morto in un incidente sul lavoro 9 anni fa

Per altro, la tragedia della scorsa notte non è la prima che si verifica nella famiglia Valente. Anche il padre del 46enne morto allo zuccherificio morì a sua volta in un incidente sul lavoro cadendo da un albero nel 2015. Si chiamava Cosimo Valente e aveva 65 anni quando l'11 febbraio di quell'anno perse la vita mentre erano in corso lavori di potatura. L'incidente avvenne nelle campagne tra Latiano e San Michele Salentino in provincia di Brindisi.

"Ancora un morto sul lavoro nel nostro territorio a Brindisi dove, nello stabilimento zuccherificio nella zona industriale, posto ora sotto sequestro, un operaio di 46 anni, originario di Latiano, eseguiva lavori di manutenzione su un nastro trasportatore che gli ha tranciato un braccio, causando la perdita di molto sangue. E' una scia pressoché interminabile di infortuni mortali, che potrebbe essere equiparata ad una guerra" , ha commentato in una nota Gianfranco Solazzo, segretario generale Cisl Taranto Brindisi. "Molti di questi infortuni – ha aggiunto – potrebbero benissimo catalogarsi come veri e propri omicidi, giacché nessuno esce di casa per recarsi sul posto di lavoro e da lì non farvi più ritorno".

Il sindaco: "Lutto cittadino il giorno del funerale"

"Profonda vicinanza dell'intera comunità latianese ai familiari del concittadino Vincenzo Valente che da poche ore purtroppo, è l'ennesima vittima sul posto di lavoro. Il giorno del funerale proclamerò il lutto cittadino, con le modalità che saranno comunicate, in segno di profondo rispetto e di sentita partecipazione al dolore dei familiari e dei conoscenti della vittima". Lo scrive in un post social il sindaco di Latiano Mino Maiorano, comune dove viveva il 46enne morto nella notte in un incidente sul lavoro in un zuccherificio a Brindisi. "Ora è il momento della riflessione e del silenzio ma – ha concluso – non posso esimermi dal denunciare l'urgenza di porre un argine al dramma dei morti sul lavoro che fa registrare oltre mille vittime ed oltre 500 mila incidenti ogni anno. Bisogna lavorare per vivere non per morire".

Operaio muore d'infarto alla Stellantis Europe di Atessa

Sempre la scorsa notte uomo di Lanciano è morto al reparto montaggio dello stabilimento Stellantis Europe di Atessa (Chieti), ex Sevel: erano passate le 23.30 di ieri sera, al terzo turno notturno, quando Massimo Di Florio, 56 anni, si è improvvisamente accasciato su un carrello colpito da un infarto. La procura di Lanciano ha restituito la salma ai famigliari per le esequie.

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