Bologna: prostitute minorenni nei centri massaggi, arrestato padre di famiglia
Ufficialmente dirigeva e amministrava due centri massaggi nel Bolognese, ma in realtà si trattava di luoghi di prostituzione dove esercitavano anche ragazzine minorenni. Per questo un padre di famiglia 44enne, originario di Palermo ma residente nel Bolognese con moglie e figli, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Bologna insieme ai carabinieri di Calderara. Le forze dell'ordine hanno eseguito nei suoi confronti un’ordinanza di custodia ai domiciliari firmata dal Gip del capoluogo emiliano su richiesta della locale Procura della Repubblica. A carico del 44enne incensurato le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione aggravati, nonché di violenza sessuale continuata, anche su due minorenni. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, infatti, l'uomo reclutava le ragazze da far lavorare nei suoi centri benessere attraverso annunci di lavoro apparentemente normali che pubblicava su riviste e giornali, ma ai colloqui pretendeva una dimostrazione pratica che finiva poi con atti sessuali. Gli stessi atti che poi le massaggiatrici avrebbero dovuto praticare ai clienti.
La denuncia di una ragazza
Secondo gli investigatori, all’interno dei centri ruotavano una dozzina di ragazze, in gran parte romene e moldave, fra le quali anche una 16enne e una 17enne. Proprio queste ultime insieme ad un'altra ragazza più grande durante le indagini hanno denunciato alla polizia di essere state costrette a rapporti sessuali contro la loro volontà dal titolare. A far scattare l'inchiesta in un primo momento però è stato l'esposto di una ragazza che aveva risposto ad un annuncio per lavorare nel centro benessere, ma al colloquio si era sentita chiedere dall'uomo di fare ben altro oltre ai massaggi. Insieme al 44enne denunciata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione anche una 39enne romena che formalmente gestiva una delle due strutture. I locali dove avvenivano gli incontri a Bologna e a Bargellino di Calderara di Reno sono stati sottoposti a sequestro.
