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Bimbo in fin di vita: travel ban di Trump vieta alla mamma di vederlo

Il caso di un bimbo ricoverato in Usa in gravissime condizioni e della mamma a cui è stato vietato di vederlo per l’ultima volta in quanto proveniente dallo Yemen, uno dei Paesi a rischio e inseriti nel cosiddetto travel ban voluto dal Presidente Trump con l’obiettivo di proteggere gli Stati Uniti dall’ingresso di terroristi stranieri sul suolo nazionale.
A cura di Antonio Palma
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Il piccolo Abdullah Hassan è nato con una malattia al cervello che ad appena due anni lo ha costretto in un letto d'ospedale a lottare tra la vita e la morte. Un momento difficilissimo per tutta la famiglia  aggravato ulteriormente dall'ottusità di una legge contro la quale ora si trovano a combattere. Nonostante la malattia , infatti, alla mamma del piccolo non viene rilasciato il permesso di poterlo vedere per l'ultima volta perché la donna proviene da un Paese considerato a rischio. La famiglia sta facendo i conti con il cosiddetto travel ban, un provvedimento voluto dal Presidente statunitense Donald Trump che ha stilato una classifica di Paesi a rischio ai cui cittadini è vietato arrivare in Usa.

Sebbene Abdullah e suo padre siano nati in Yemen, sono americani, mentre la madre non lo è. Una situazione assurda che non fa che acuire il dolore dei genitori del piccolo "Tutto ciò che la madre desidera è tenere la sua mano per l'ultima volta prima che gli stacchino il supporto vitale", ha detto il padre del ragazzo, il 22enne Ali Hassan, al San Francisco Chronicle. Alla famiglia è stato anche proposto di portare il piccolo in Egitto, dove vive sua madre, ma i parenti sostengono  che probabilmente il bimbo morirà prima di arrivare viste le sue condizioni di salute. Per questo la moglie di Hassan, Shaima Swileh, attualmente sta cercando di avere una deroga dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti per recarsi urgentemente negli Stati Uniti.

Il controverso travel ban, voluto da Trump poco dopo il suo insediamento con l'obiettivo di proteggere gli Stati Uniti dall'ingresso di terroristi stranieri sul suolo nazionale, riguarda infatti anche lo Yemen. Il provvedimento impone  restrizioni di viaggio principalmente ai paesi a maggioranza musulmana anche se è stato modificato più volte nel corso del tempo per evitare il rischio di razzismo prima di essere confermato dalla Corte Suprema degli Stati Uniti quest'estate. Al momento vieta ai cittadini di Iran, Corea del Nord, Venezuela, Libia, Somalia, Siria e Yemen di entrare negli Stati Uniti.

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