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Berlusconi show a #ottoemezzo: Contro le toghe femministe, Imu e … la Gruber

Il Cavaliere a 360 gradi nell’intervista su La7. Dagli avversari Casini, Fini e Monti al Pd, passando per i processi in corso e i dati dei sondaggi, fino alle sue vicende coniugali, per poi concludere con i rimproveri nei confronti della giornalista.
A cura di Biagio Chiariello
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Silvio Berlusconi

Continua la maratona televisiva di Silvio Berlusconi in vista delle elezioni politiche del 2013. Il (non) candidato premier del centrodestra è ospite a Otto e mezzo, la trasmissione di approfondimento giornalistico condotta da Lilli Gruber su La7. Il Cavaliere inaugura la sua intervista con una battuta "a sorpresa", per così dire: «Sono diventato nonno per la settima volta, è nato un bambino a cui è stato dato il nome Riccardo a mia figlia Eleonora, pesa 3kg e 200 grammi», risponde alla Gruber che gli aveva chiesto un commento al fatto di fare la prima campagna elettorale non da candidato premier. Poi si parla di politica. Dell'alleanza con la Lega Nord, l'idea di non correre come candidato premier e di fare il ministero dell'Economia. Ma non specifica chi sarà il premier in caso di vittoria, «perché è una scelta che spetta al presidente della Repubblica». Non mancano le accuse sugli avversari: Fini, «un traditore che oggi ha un partito all'1%» e Casini che «dice solo menzogne e cattiverie».

Torna dunque a ribadire che vuole eliminare l'Imu sulla prima casa, che però resterebbe confermata per i grandi patrimoni immobiliari. L'ex premier rivela inoltre quanto ha pagato lui: «Mi sono accorto di quanto ho pagato per le mie proprietà: 300mila euro». E sempre in merito all'accordo con la Lega annuncia che il 75% di tasse saranno trattenute in Lombardia «ipotesi a cui siamo già molto vicini, calcolando tutti i costi. In una rivisitazione completa delle spese dello Stato c'è certamente modo di far sì che il nord possa contare su questo 75%, il resto andrà tutto a favore delle regioni meno fortunate del sud». Dunque Berlusconi ammette che il vero avversario politico è «il Pd che si ritrova oggi nella stessa situazione del 94. Ha probabilità di vittoria e noi riteniamo che non sia positivo».

Dopo un lunghissimo intervento sullo spread che «non è sceso grazie al Governo Monti» , Berlusconi dà i numeri. Quelli dei sondaggi sul voto di febbraio: «Noi siamo passati dal 14% al 21% e la somma del centrodestra è al 31%. Secondo noi sono da conquistare 7 milioni di elettori e pensiamo sia facile farli tornare a casa, siamo condannati a vincere». Quindi, il cavallo di battaglia col dito puntato contro la magistratura e giudici di Milano che «mi hanno costretto a pagare 564 milioni a De Benedetti, tessera prima del Pd per un bene che vale 125 milioni in borsa». Berlusconi confida invece  «in una piena assoluzione» nel processo legato al caso Ruby, dal mometno «i pm si sono inventati tutto».

Chiusura di trasmissione con un mezzo diverbio con la Gruber che riporta quasi alla memoria la gag della sedia da Giletti. Berlusconi prima inizia a rispondere con irruenza alle domande della Gruber che pure punge su alcune questioni: Merkel e Sarkozy sono stati un po' cattivelli con lei, afferma l'intervistatrice «No, non è vero, il governo tecnico si è accucciato ai loro piedi, io no» risponde il Cav. Poi la riprende parlando degli alimenti all'ex moglie Veronica Lario: «Non sono 100 mila euro al giorno – come aveva detto la Gruber – sono 200 mila al giorno». Una cifra decisa da «3 giudichesse femministe e comuniste». Titoli di coda con show. Berlusconi infatti è risentito per la condotta di Lilli Gruber: «Non è stata obiettiva. Nelle sue domande, c’erano solo attacchi. Questa intervista non ha giovato sulla trasmissione e sulla considerazione che di lei hanno i telespettatori». E ancora: «Non mi ha fatto neanche gli auguri per essere diventato nonno …». La giornalista propria a rimediare e gli chiede se e quando ha intenzione di ritirarsi e se è stanco, Berlusconi risponde: «Io mi sono già ritirato. A volte sono stanco ma il fatto che il PD ha confermato la sua vecchia nomenclatura è una cosa troppo grave».

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