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Benzinaio ucciso a Palermo, il killer confessa: “Abbiamo litigato sul prezzo del pieno”

L’assassino, un pensionato di 63 anni, è stato identificato grazie alle telecamere di sorveglianza, poi ha confessato: “Gli ho sparato dopo una lite sul prezzo del carburante”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il killer di Nicola Lombardo, il benzinaio di 44 anni ucciso sabato pomeriggio presso il distributore di piazza Lolli a Palermo, ha confessato. Si tratta di un pensionato di 63 anni, M.D.F., ex manovale. L’uomo era stato fermato ieri sera dalla squadra mobile di Palermo con l’accusa di omicidio, dopo una giornata di controlli, posti di blocco e interrogatori in città. Dopo un lungo interrogatorio, ha confessato tutto con una motivazione che ha lasciato perplesso il magistrato: “Ho sparato al benzinaio dopo avere litigato con lui sul prezzo del pieno”. Il pm Ennio Petrigni gli ha contestato anche l’aggravante dei futili motivi. Il pensionato, giunto al distributore di Lombardo a bordo di una Fiat Uno, avrebbe sparato alle spalle della vittima al termine del rifornimento.

Il benzinaio, trasportato subito in ospedale, era morto poco dopo il ricovero. Inizialmente gli inquirenti aveva pensato alla rapina finita male, ipotesi poi scartata. Così come la pista mafiosa, avanzata alla luce del legame di parentela del proprietario del distributore con Francesco Nangano, ucciso il 16 febbraio 2013 in un agguato di stampo criminale.  "Per ora non abbiamo elementi tali che ci possano fare parlare di un omicidio di mafia. Ma le indagini sono in pieno svolgimento e non si sono mai fermate. Potrebbero esserci sviluppi in ogni momento", dice il procuratore aggiunto di Palermo Leonardo Agueci.  Gli investigatori, in particolare, sono riusciti a identificare l'assassino di Lombardo dopo avere visionato le immagini degli impianti di videosorveglianza di numerosi negozi della zona. A quel punto il pensionato non ha potuto negare le accuse e ha confessato l’omicidio.

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