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Bastianich vince la causa contro la banca: gli saranno restituiti 300 mila euro

L’imprenditore italo-americano e giudice di Masterchef, fidandosi dei consigli della sua banca, aveva stipulato un contratto dichiarato nullo dal tribunale di Udine. Rischiava di perdere fino a 1,7 milioni di euro.
A cura di Biagio Chiariello
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Se fosse stato per la banca, che gli aveva fatto sottoscrivere un contratto derivato per tutelarlo dal rischio di un rialzo dei tassi di interesse, avrebbe perso 1,7 milioni di euro. Solo un'azione legale ha salvato Joe Bastianich, l'imprenditore italo-americano diventato noto dopo la partecipazione come giudice a Masterchef. Proprio un giudice (quello del  dal tribunale civile di Udine) gli ha permesso di averla vinta nei confronti della Banca popolare di Vicenza, dichiarando la nullità dello swap che avrebbe dovuto metterlo al riparo dagli sbalzi del mercato e che in tre anni aveva finito invece per erodergli 267 mila euro. Come scrive Repubblica, la sentenza arriva dopo sette anni ha permesso a Bastianich di recuperare l'intera somma, nel frattempo lievitata fino a quasi 300 mila euro, dispensandolo nel contempo dal pagare l'ulteriore importo di 1,4 milioni di flussi di cassa negativi maturati sino alla fine del contenzioso. Per un salvataggio totale pari a circa 1,7 milioni di euro.

Soldi sui quali Bastianich, che nella vicenda era assistito dall'avvocato udinese Lorenzo Colautti, aveva già incassato un esito favorevole grazie alla sospensione dell'addebito ottenuta con provvedimento d'urgenza nel 2011. Per la parte che gli era stata ormai irrimediabilmente trattenuta, invece, considerate le pessime acque in cui la BpVi era in seguito sprofondata, tra indebitamenti e bufera giudiziaria, aveva deciso di interrompere il pagamento delle rate del mutuo stipulato nel 2006 fino a un importo equivalente a quello reclamato.

Era stata proprio la sottoscrizione di due mutui ipotecari per complessivi cinque milioni di euro, chiesti dall'imprenditore per l'acquisto di un'azienda agricola in Friuli, a spingere la banca a proporgli l'ombrello degli swap contro il presunto imminente rialzo dei tassi d'interesse. Le cronache e, a seguire, anche il perito nominato dal giudice, avrebbero dimostrato come ciò che accadde fu esattamente il contrario. Invece di soffiargli contro, "dal 2006-2007 a oggi, i mercati hanno visto prevalere un movimento dei tassi al ribasso e questo – scrive il perito – contrariamente alle previsioni prospettategli, ha comportato flussi quasi costantemente negativi per Bastianich".

L’imprenditore alla fine ha avuto ragione della banca grazie ad un vizio di forma: cioè l'assenza della firma in calce della fililae al cosiddetto "contratto quadro". Un errore apparentemente banale, ma sufficiente a invalidare il documento e, a cascata, anche tutte le successive operazioni finanziarie.

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