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Bangladesh, donna denuncia stupro di gruppo: “Violentata per aver votato per l’opposizione”

Sette uomini nel distretto di Noakhali, in Bangladesh, sono in carcere con l’accusa di aver stuprato una donna solo perché aveva votato per l’opposizione alle ultime elezioni politiche. Secondo la ricostruzione fornita dal marito, gli uomini hanno fatto irruzione in casa loro nel cuore della notte, hanno legato lui e i loro quattro figli e poi hanno violentato la moglie.
A cura di Susanna Picone
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Una donna sarebbe stata stuprata in Bangladesh da un gruppo di uomini perché alle ultime elezioni avrebbe votato per l’opposizione. A riportare la notizia è la Bbc, ripresa dai maggiori quotidiani internazionali. La vittima è una trentacinquenne mamma di quattro figli che sarebbe stata aggredita in casa. Secondo la ricostruzione fornita dal marito della donna, il gruppo di uomini ha fatto irruzione nella loro casa nel cuore della notte: lui e i loro quattro figli sono stati legati e la moglie è stata violentata. Quando se ne sono andati, l’uomo e la sua famiglia sono stati soccorsi dai vicini e la donna è stata ricoverata in ospedale. Stando al racconto di altri testimoni, lo stesso giorno quella donna era stata minacciata dagli uomini che poi l’avrebbero stuprata in un seggio nel distretto di Noakhali, nel Bangladesh meridionale. In seguito alla violenza sono stati posti in stato di fermo sette uomini: tra questi c'è anche il capo locale dell'Awami League, l'autoritario partito al governo. Le elezioni dello scorso 30 dicembre in Bangladesh si sono svolte in un clima di violenza tale che almeno diciassette persone sono rimaste uccise negli scontri.

La notizia della violenza sessuale ha portato a ulteriori proteste da parte dell’opposizione, che chiede le scuse del partito di governo per la violenza dei suoi sostenitori: “Sono tantissimi i leader e gli attivisti che sono stati attaccati prima e dopo il voto, persino una madre di quattro figli non è stata risparmiata”, ha detto Mirza Akhurul Islam Alamgir, del partito nazionalista bengalese, che ha voluto incontrare la donna vittima della violenza. Il partito di governo ha respinto le accuse, tuttavia ha deciso di espellere il capo locale che sarebbe stato, secondo il racconto della vittima, l’organizzatore dello stupro e che ora appunto è agli arresti.

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