Zuppi scherza sul Conclave: “Vado a fare i capelli, mi sistemo un po’ come avrebbe voluto mamma”

Nel "totonomi" sul successore di Papa Francesco il suo è in cima alla lista degli italiani, insieme ai colleghi Pietro Parolin e Pierbattista Pizzaballa. Ed è forse per questo che – a due giorni dall'inizio del Conclave – il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, cerca di smarcarsi come può dalle insistenti domande dei cronisti sgattaiolando tra le strade della Città del Vaticano tra una riunione "politica" e una seduta di preghiera e meditazione.
"Intercettato" da Fanpage.it, l'arcivescovo di Bologna ha fatto professione di umiltà e negato categoricamente di essere tra i possibili successori al soglio di Pietro: "Io sono sempre in apnea", ha ironizzato, aggiungendo di essere diretto dal parrucchiere: "Metti che (il Conclave) dura un paio di mesi, almeno mi sistemo un po‘", ha scherzato Zuppi. "Come avrebbe detto mia madre: ‘Dove vai vestito così?'", ha aggiunto, sorridendo. Il numero uno della CEI ha infine negato di essere tra i papabili: "Non c'è rischio, sto tranquillissimo".

A dire il vero, almeno a sentire gli esperti vaticanisti, quel rischio c'è. Dal 21 aprile scorso il nome del cardinale Matteo Maria Zuppi come possibile successore si Papa Francesco si è fatto sempre più insistente, tanto da essere stato inserito dagli osservatori più attenti nella ristretta rosa dei "favoriti". Ruolo che lui nega, ma che in un certo senso gli spetta "di diritto". Dopo essere stato nominato presidente della Confederazione Episcopale Italiana da Bergoglio, il cardinale di Bologna è stato scelto nel 2023 per guidare una delicata missione di pace in Ucraina. Figura di spicco della Comunità di Sant’Egidio, storica realtà cattolica impegnata nel dialogo e nella solidarietà, Zuppi ha già svolto un ruolo chiave nel negoziato che pose fine alla guerra civile in Mozambico nel 1992; ragion per cui in questa delicata fase storica Zuppi potrebbe essere una figura di rilievo nel dialogo inter-religioso e nella pace.

Zuppi sarebbe un vero e proprio Papa pacifista, qualcuno dice addirittura un pontefice "di sinistra". Lui si schermisce: "Non cediamo alla tentazione della polarizzazione", ha dichiarato ieri Zuppi nella sua omelia al Villaggio senza barriere di Ca’ Bortolani, Valsamoggia. "Quante volte, dopo il concilio – sottolinea Zuppi – i cristiani si sono dati da fare per scegliere una parte nella chiesa, senza accorgersi di lacerare il cuore della loro madre. Quante volte si è preferito essere ‘tifosi del proprio gruppo' anziché servi di tutti, progressisti e conservatori piuttosto che fratelli e sorelle, ‘di destra o di sinistra' più che di Gesù; ergersi a ‘custodi della verità' o a ‘solisti della novità' anziché riconoscersi figli umili e grati della santa madre chiesa".
Intervista di Simona Berterame