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“Vuoi della cocaina?”, e costringe il 15enne a fare sesso con lui: 38enne condannato

Dieci anni a Santo Lo Galbo, il trentottenne palermitano accusato di violenza sessuale aggravata e spaccio di stupefacenti. Avrebbe circuito la vittima tra i vicoli di Ballarò e della Vucciria, per poi farlo drogare e stuprarlo in almeno 16 occasioni.
A cura di Biagio Chiariello
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10 anni di carcere. Questa la sentenza di condanna che il collegio della seconda sezione del tribunale di Palermo ha emesso nei confronti Santo Lo Galbo, il trentottenne palermitano accusato di violenza sessuale aggravata e spaccio di stupefacenti per aver adescato e stuprato un ragazzino bengalese di 15 anni dopo avergli fatto consumare marijuana, cocaina ed eroina. Oggi è arrivata la condanna. Il pubblico ministero Chiara Capoluongo aveva chiesto una pena di 15 anni per l’imputato. Lo Galbo era stato fermato il 17 dicembre 2016 dalla polizia dopo una struggente telefonata della giovanissima vittima, che raccontò gli abusi subiti per oltre sei mesi.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, il 38enne adescò il ragazzino tra i vicoli di Ballarò e della Vucciria, a Palermo. Lo vedeva spesso giocare con altri giovani della sua età. Dopo averci chiacchierato e avergli offerto una Coca Cola, passò ad uno spinello in sua compagna riuscendo ad ottenere la fiducia del ragazzino. Fino a quando l’imputato lo invitò a casa e il 15enne, ignaro che da lì sarebbe cominciato il suo incubo, accettò senza problemi. Sempre secondo raccontato dal giovane, ci sarebbero stati diversi altri incontri durante i quali l’uomo gli avrebbe fatto consumare non solo marijuana, ma anche cocaina ed eroina; subito dopo cominciarono le richieste sessuali. In oltre sei mesi, secondo il racconto del ragazzino agli inquirenti, sono stati sedici gli episodi di abusi subiti dal quindicenne. Il giovane ha detto agli inquirenti che Lo Galbo lo avrebbe anche minacciato di morte. Esasperato, ha deciso di denunciare tutto alle forze dell’ordine.

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