“Voglio morire a casa”, volontari accontentano malata: da Empoli in Romania in ambulanza

In Italia era arrivata dalla sua terra, la Romania, per fare la nonna. Voleva aiutare sua figlia e dedicarsi al nipotino ma presto ha dovuto fare i conti con la malattia. Una malattia che l’ha consumata e le ha fatto capire che la fine era ormai vicina. A quel punto la protagonista di questa storia, una donna di sessantanove anni, ha chiesto di tornare a casa, per morire nella sua Romania. A esaudire il suo ultimo desiderio sono stati una infermiera e alcuni volontari che hanno preso una ambulanza della Misericordia di Empoli e hanno accompagnato la signora fino a casa sua. Non era possibile fare subito un viaggio in aereo e la malata terminale aveva pochissimi giorni ancora a disposizione. Così i tre l’hanno subito messa sull’ambulanza e sono partiti. E dopo 25 ore di viaggio sono arrivati a casa sua.
A rendere possibile questo viaggio Adele Carli, caposala del reparto di Medicina dell' ospedale di Empoli con una trentina di esperienza alle spalle, insieme a Daniele Guazzini e Gianmarco Marconcini, soccorritori della Misericordia di Empoli. Si sono alternati alla guida del mezzo partito da Empoli e arrivato nella città romena di Onesti. “Come nasce un viaggio di questo genere? Dalla condivisione del dolore di una donna ai suoi ultimi giorni di vita – ha raccontato Adele al quotidiano Il Tirreno –. Dalla comprensione dell’importanza di luoghi e affetti. Non è stata fatta una richiesta, bensì una preghiera alla quale non era possibile dire di no. E perciò abbiamo tentato, forti dell’energia anche di chi è rimasto qui. Con me c’era un reparto intero, quello di medicina, dal quale ho preso qualche giorno di ferie per poter tentare questo lungo viaggio”.
“È stata una prima volta per tutti noi. Un’esperienza di grande responsabilità che ci ha ripagato con la grande emozione di aver accontentato la signora. Gli occhi lucidi dei familiari, la loro gratitudine: sono sensazioni che non si descrivono e che resteranno sempre con noi”, così Daniele e Gianmarco. Partiti intorno alle 3 del mattino di mercoledì scorso l’ambulanza è arrivata all’ospedale di Onesti verso le 4 del giorno dopo. Il cuore della donna, accompagnata in questo ultimo viaggio verso casa dalla figlia, ha smesso di battere poche ore dopo l'arrivo all'ospedale di Onesti, circondata dall'affetto dei suoi cari.