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Vittoria, omicidio Brunilda. L’avvocato dell’assassino: “L’ha scelta a caso”

Il killer di Brunilda Halla è un 28enne vittoriese con disagi psichici. L’avvocato difensore: “Forse si è voluto vendicare della città che lo aveva emarginato e vessato senza permettergli nemmeno di trovare lavoro”
A cura di Biagio Chiariello
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Un uomo sta per attraversare una strada ma poi ci ripensa dopo aver notato una donna che, appena uscita di casa, sta chiudendo a chiave il portoncino del palazzo sul marciapiede. Si avvicina, estrae un coltello dalla tasca e la colpisce alle spalle diverse volte, quindi fugge via. È la cruenta scena ripresa della telecamere di videosorveglianza intorno alle 12.40 di mercoledì 25 maggio, all'angolo tra via Tentente Alessandrello e via Firenze, a Vittoria, centro del Ragusano. La donna che cade sotto i colpi del killer è Brunilda Halla, 37enne albanese, che morirà poco dopo, durante il trasporto in ospedale. L’accoltellatore, è un 28enne disoccupato del posto con disagi psichici, arrestato dai carabinieri quattro ore dopo, al termine di un’indagine fulminea.

Un delitto senza apparente movente, almeno per ora. Anche perché la vittima non conosceva quell'uomo. Il procuratore di Ragusa Fabio D’Anna definisce il reo confesso come "un uomo problematico, ha ammesso l’omicidio che dovrebbe essere casuale perché non abbiamo trovato contatti precedenti tra lui e la vittima". Anche per gli investigatori dell’Arma c’è una certezza: "Il fatto non è da ricondursi a dinamiche tipiche del femminicidio". Mentre Franco Vinciguerra, l’avvocato difensore che parla di un "adulto che per via del suo carattere introverso è stato a lungo bullizzato, anche nella scuola dove è diventato perito industriale".

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L’uomo "ha avuto una grave crisi depressiva nel 2016 — prosegue il legale —. Diceva di ‘sentire voci nella testa' e fu curato con psicofarmaci. Era tuttora seguito da neurologi e psichiatri privati". Ma perché ha ucciso Bruna? L’avvocato, annunciando anche "la richiesta di incidente probatorio con una perizia psichiatrica che ne attesti lo stato di salute", fornisce una sua spiegazione: "Il mio assistito credo volesse vendicarsi della comunità di Vittoria che, era convinto, lo aveva emarginato e vessato senza permettergli nemmeno di trovare lavoro". Per questo, due giorni fa, sarebbe uscito di casa "con l’intenzione di uccidere un vittoriese, uno qualunque". La sorte ha voluto che trovasse Brunilda "di cui il 28enne non sapeva nulla, men che meno la nazionalità".

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