video suggerito
video suggerito

Violenze in classe, sit-in dei genitori a Conegliano contro casi di bullismo: “Non li manderemo a scuola”

Il 23 ottobre i genitori dei bambini di una scuola primaria di Conegliano hanno organizzato un sit-in fuori all’istituto. L’obiettivo è quello di chiedere un intervento delle istituzioni contro gli episodi di bullismo che uno studente starebbe portando avanti da mesi. L’avvocata delle famiglie chiarisce: “Non c’è una caccia alle streghe, ma vogliamo collaborazione”.
A cura di Bianca Caramelli
0 CONDIVISIONI
Immagine

Alcuni genitori ieri hanno partecipato a un sit-in di protesta davanti a una scuola primaria di Conegliano (Treviso), per denunciare un clima di "violenza verbale e psicologica" all'interno di una classe. Tutto sarebbe dovuto agli atteggiamenti di un alunno violento sia nel linguaggio che nei gesti.

Oltre alla manifestazione del 23 ottobre, le famiglie hanno anche diffuso una nota, in cui hanno dichiarato l'intenzione di non mandare i bambini a scuola "ad oltranza" qualora le istituzioni non facciano qualcosa per migliorare la situazione. Secondo quanto riferito a Fanpage.it dall'avvocata Luisa Pola, portavoce dei genitori, "le strategie messe in campo finora non sono state efficaci e i bambini stanno male". Le famiglie non accusano le istituzioni di negligenza ma "c'è bisogno di una nuova risposta al problema, finché non verrà risolto".

I genitori parlano dell'esistenza di un vero e proprio contesto di "bullismo". Un padre ha raccontato ad Antennatre che il bambino in questione utilizzerebbe "linguaggio pornografico" e avrebbe "comportamenti indisciplinati, che non rispettano le forme basilari del viver comune". L'uomo ha parlato di "vessazioni negli ambienti comuni della mensa, ma anche contro singoli ragazzi che si vedono privati della propria autonomia".

"I bambini chiedono di non andare a scuola perché hanno paura" ha continuato. Da mesi, infatti, subirebbero offese, minacce e comportamenti violenti. Ne sarebbero state vittime anche le maestre: una di loro sarebbe stata aggredita con un calcio. Infatti le famiglie non le incolpano, perché sono convinte che abbiano fatto di tutto per proteggere i bambini.

"Qui non c'è una caccia alle streghe per individuare un solo responsabile", ha detto l'avvocata Pola, "ma solo il tentativo di cercare collaborazione per risolvere il problema". Secondo i genitori, infatti, gli incontri, sia formali che non, avuti con la preside della scuola e con gli assessori all'Istruzione e ai Servizi sociali di Conegliano non sono stati soddisfacenti. Le famiglie sono state invitate a "stare tranquille" e ad attendere le risoluzioni da organi superiori, senza però ricevere alcun dettaglio sulle proposte al vaglio delle istituzioni.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views