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Violentata dal patrigno a 12 anni. L’uomo sarà processato

Lui è un uomo di 45 anni, lei è una 12enne ed è la figlia della sua compagna: per farla cadere nella sua trappola a sfondo sessuale l’ha circuita in diversi modi, anche fingendosi un 16enne su Facebook. Ora l’uomo è stato rinviato a giudizio per i reati di violenza sessuale e stalking.
A cura di Susanna Picone
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Lui è un romano di 45 anni e aveva una relazione con una donna madre di una ragazzina di 12 anni. Una ragazzina che per molto tempo, secondo quanto ricostruito, ha dovuto subire gli abusi di quell’uomo che aveva preso il posto di suo padre in casa. Un uomo che si era “innamorato” della 12enne e che per farla cadere nella sua trappola a sfondo sessuale l’ha circuita in ogni modo. Si è finto, ad esempio, un 16enne su Facebook per farsi confessare i desideri della bambina, quei desideri che poi lui – nella vita reale – provvedeva a realizzare per meglio manipolare la piccola. Il 45enne, anche dopo gli abusi, era arrivato a tappezzare le strade che la ragazzina percorreva con dei messaggi amorosi sempre firmati col sigillo di una rosa. In seguito alle violenze – per contrastare la ritrosia della ragazza – l’aveva anche portata da uno psichiatra che l’avrebbe rassicurata sulla normalità del rapporto tra patrigno e figliastra. Ma ora l’uomo è stato rinviato a giudizio per i reati di violenza sessuale e stalking.

Cosa dice l’accusa – Il gup Maria Agrimi ha accolto la richiesta avanzata dal pm Claudia Terracini secondo cui il patrigno “aveva indotto la minore a compiere atti sessuali abusando delle condizioni di inferiorità e dipendenza psichica della ragazza per anni già vittima di abuso sessuale da parte dell’indagato che da quando era in età prescolare fino ai 14 anni aveva convissuto con la madre assumendo un ruolo genitoriale”. Per le violenze sulla giovane lui era stato già condannato a due anni di reclusione. Ma nonostante questo non si era fermato. L’indagato, ha scritto il pm, era arrivato a utilizzare figure professionali e istituzionali per convincerla dell’autenticità dei suoi sentimenti. Secondo i magistrati l’uomo, dopo l’interruzione degli abusi, ha molestato e turbato la minore seguendola, segnalando la sua presenza con biglietti amorosi e cercandola su Facebook .

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