video suggerito
video suggerito

Viola, uccisa a 3 anni con altre 4 persone per colpa del telefono: 6 anni al camionista

L’uomo condannato per omicidio colposo: era distratto dal cellulare mente guidava e frenò all’ultimo momento sbandando.
A cura di Antonio Palma
132 CONDIVISIONI
Immagine

Uccisa sulla strada a soli tre anni insieme ad altre 4 persone solo perche qualcuno aveva deciso di guardare lo schermo di un telefonino mentre era al volante. Così è morta la piccola Viola Casili, figlia del consigliere regionale pugliese del Movimento Cinque stelle, Cristian, rimasta coinvolta  in un terribile incidente stradale avvenuto  il 12 dicembre 2015 lungo la statale 379 Brindisi-Bari, all'altezza di Torre Spaccata, nel territorio del comune di Fasano. A stabilirò oggi è stato il Tribunale di Brindisi condannando in primo grado l'autista  del camion coinvolto nell'impatto a sei anni di reclusione per omicidio colposo plurimo.

L'uomo, un 57enne di Terlizzi in provincia di Bari, secondo il Giudice per le indagini preliminari, davanti al quale si è svolto il giudizio con rito abbreviato, stava usando il cellulare al momento dell'impatto e per questo motivo avrebbe perso il controllo del camion, che procedeva anche a una velocità superiore rispetto a quella consentita. L'uomo si sarebbe accorto solo all'ultimo momento di essere sul punto di travolgere l'auto che lo precedeva. Nella brusca frenata successiva il rimorchio si staccò dalla motrice e, dopo aver superato lo spartitraffico, piombò dall'altro lato della carreggiata, travolgendo tre vetture.

Nell'impatto morì la piccola Viola, i suoi due nonni materni, Vito Muscatello e la moglie Rosetta Minerva, la sorella di quest'ultima, Annamaria Minerba, che viaggiavano tutti sulla stessa auto e il 21enne Leo Orlandino, portiere della squadra di calcio Real Paradiso di Brindisi e residente a Fasano, che era al volante della sua auto. Nell'impatto rimase ferita gravemente la madre della piccola Viola, Marta Muscatello, che però riuscì a salvarsi. Il conducente dell'autocisterna, che trasportava 270 quintali di olio, invece rimase illeso e fu arrestato poche ore dopo l'incidente. Il gup di Brindisi che ha emesso la sentenza ha stabilito che il risarcimento del danno per le parti civili, il padre e la madre della bimba, andrà stabilito in sede civile.

132 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views