“Vieni che papà ti fa provare la polvere magica”. Ragazzo di 13 anni positivo alla cocaina
Un ragazzino di appena 13 anni lo scorso primo luglio è stato accompagnato all'ospedale di Terni: qui, dopo una serie di esami richieste dalla mamma, i medici hanno riscontrato una positività alla cocaina. A fargliela "provare" sarebbe stato suo padre.
I fatti risalirebbero allo scorso 27 giugno, mentre l'adolescente e suo padre stavano trascorrendo qualche giorno insieme al mare. A raccontare come sarebbero andate le cose è stato il ragazzino una volta tornato a casa. Alla madre avrebbe detto che "avendo trovato il padre intento ad assumere la sostanza (cocaina, ndr) si sarebbe sentito dire: ‘Vieni che papà ti fa provare la polvere magica'".
Questo il contesto in cui la vicenda sarebbe maturata, poi scaturita nella denuncia presentata dalla madre del giovanissimo – assistita dagli avvocati Giacomo Marini e Federico Favilla del foro di Roma – ai carabinieri di Terni.
Prima di sporgere denuncia la mamma ha sottoposto il figlio ad analisi specifiche per accertare l’effettiva assunzione di cocaina. "Dal referto del primo luglio – riporta la denuncia – emerge come il minore (…) fosse effettivamente positivo alla cocaina". Ai carabinieri la madre del tredicenne – all’epoca dei fatti non ancora compiuti – ha aggiunto "di non avere mai assunto sostanze stupefacenti" né di "avere mai visto il marito" utilizzare sostanze che "mai sono state presenti in casa", pur essendo noti i precedenti dell'uomo.
Il padre del ragazzo a gennaio era stato allontanato dalla casa famigliare dal tribunale di Terni per una serie di episodi e che per quegli stessi episodi nelle scorse settimane è stato condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Ora spetta ai carabinieri di Terni verificare come siano andate effettivamente le cose e se davvero il papà abbia volontariamente spinto il figlio ad assumere sostanze stupefacenti.