49 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Vesuvio: il nuovo piano d’emergenza, 25 comuni da evacuare in caso di eruzione

Almeno 700mila gli abitanti interessati (150mila in più rispetto al passato). In caso di eruzione verrebbero trasferiti nelle Regioni gemellate.
A cura di B. C.
49 CONDIVISIONI
Immagine

L'ultima firma del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, prima delle sue annunciate dimissioni riguarda le disposizioni per l'aggiornamento della pianificazione di emergenza per il rischio vulcanico del Vesuvio. Il documento stabilisce anzitutto la zona da evacuare cautelativamente in caso di ripresa delle eruzioni, ma definisce anche i gemellaggi tra i 25 Comuni che hanno aree legate proprio alla cosiddetta zona rossa e le Regioni e Province autonome che accoglierebbero nei loro territori la popolazione evacuata. "Le aree da sottoporre ad evacuazione cautelativa  – si legge nel piano che ha ottenuto l'intesa della Conferenza unificata lo scorso 6 febbraio – sono, infatti, sia quelle soggette ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici (zona rossa 1) sia quelle soggette ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico (zona rossa 2). In particolare -rileva una nota- saranno i successivi protocolli d'intesa che Regioni e Province Autonome dovranno sottoscrivere con la Regione Campania e le amministrazioni comunali interessate – d'intesa con il Dipartimento della Protezione civile – a rendere effettivamente operativi i gemellaggi, prevedendo specifici piani per il trasferimento e l'accoglienza della popolazione da assistere".

Le aree da sottoporre ad evacuazione cautelativa, comunica la Protezione civile, sono sia quelle soggette "ad alta probabilità di invasione di flussi piroclastici" (zona rossa 1) e quelle "soggette ad alta probabilità di crolli delle coperture degli edifici per importanti accumuli di materiale piroclastico" (zona rossa 2). Per flussi piroclastici si intende la colata lavica e i gas ad alte temperature. La pianificazione nazionale, si legge ancora nel documento, "nasce dal concorso delle pianificazioni di tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni centrali e periferiche, alle organizzazioni di volontariato e alle società di servizi: l'obiettivo del piano di emergenza nazionale, infatti, è quello di assicurare la mobilitazione di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della Protezione Civile come un'unica organizzazione volta a portare soccorso e assistenza ai cittadini".

49 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views