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Verona, arrestato anarchico di 40 anni: fabbricava plichi esplosivi

Giuseppe Sciacca, anarchico catanese di 40 anni da tempo residente a Verona, è stato arrestato dalla Digos di Torino con l’accusa di fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di ordigno esplosivo. L’8 marzo 2016 avrebbe spedito un pacco bomba alla sede romana della società Ladisa Ristorazioni Spa, fornitrice del Cpr, Centro di permanenza per il rimpatrio di Torino.
A cura di Davide Falcioni
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Giuseppe Sciacca, anarchico catanese di 40 anni da tempo residente a Verona, è stato arrestato dalla Digos di Torino con l'accusa di fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di ordigno esplosivo. L'arresto di Sciacca si colloca nell'ambito dell'operazione ‘Scintilla', che il 7 febbraio scorso ha portato all'arresto di sei militanti del centro sociale Asilo di Torino, sgomberato alcuni giorni dopo. I sei sono accusati di aver promosso, costituito, organizzato e partecipato a un'associazione sovversiva "diretta a influire sulle politiche nazionali in materia di immigrazione attraverso la ripetuta distruzione dei Cie/Cpr" e "con atti di violenza e intimidazione nei confronti delle imprese impegnate nella gestione delle strutture di accoglienza". L'associazione anarchica è ritenuta responsabile di 21 attentati, 15 dei quali compiuti tramite l'invio di plichi postali esplosivi a ditte e società con sedi a Torino, Bologna, Milano, Roma, Bari e Ravenna.

Secondo la tesi dell'accusa in sei casi il gruppo ha collocato ordigni rudimentali (taniche di benzina con innesco esplosivo) davanti agli uffici di Poste Italiane di Torino, Bologna e Genova. Poste Italiane è proprietaria della ‘MistralAir', utilizzata nel 2011 per il trasporto degli stranieri irregolari da rimpatriare. In particolare, la Digos accusa Sciacca di aver fabbricato e spedito un plico esplosivo indirizzato alla società ‘Ladisa Ristorazioni Spa' (impiegata nelle mense dei Cor) ma recapitato l'8 marzo 2016 alla sede della ‘Igeam Srl' di Roma. L'ordigno, contenuto in una busta tipo pluriball, era costituito da un sistema di attivazione con batteria 9 volt e innesco tramite lampadina alogena e filamenti a contatto con una carica esplosiva di circa 22 grammi di polvere pirotecnica, con attivazione all'apertura della busta. Sul congegno la polizia scientifica ha individuato il dna di Sciacca, lo stesso rinvenuto in un altro pacco esplosivo inviato il 25 febbraio 2016 alla sede della ‘Crea Srl' di Ravenna, a indirizzato sempre alla ‘Igeam Srl'. Entrambe le società sono inserite in un documento programmatico anarchico chiamato ‘I cieli bruciano'.

Giuseppe Sciacca, inoltre, il 30 marzo scorso a Torino, durante la manifestazione internazionale degli anarchici, era stato individuato nel ‘blocco nero' intercettato dalla polizia in via Aosta. "Sciacca", spiega il dirigente della Digos di Torino, Carlo Ambra, "appartiene all'ala più violenta dell'area anarco-insurresionalista italiana. Abbiamo perquisito il casale dove abita a Cerro Veronese, ma non è stato trovato nulla di particolare, a parte due striscioni appesi alle pareti. Già nel 2008 era stato arrestato per il lancio di due ordigni contro il comando della polizia municipale di Parma, avvenuto il 20 ottobre 2008".

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