Vercelli, arrestato il guru dei funghi allucinogeni: party psicotropi con persone da tutta Italia

Con un’operazione antidroga molto particolare i carabinieri di Vercelli hanno tratto in arresto un uomo di 63 anni con l’accusa di aver promosso l’uso e somministrato funghi allucinogeni a base di psilocibina durante incontri collettivi con partecipanti provenienti da tutta Italia. L’uomo è stato fermato sabato scorso mentre si apprestava ad inaugurare un nuovo incontro divulgativo in una struttura ricettiva piemontese e trovato in possesso della sostanza allucinogena che per la legge italiana rientra tra le sostanze stupefacenti, per le quali sono vietate la produzione, la cessione e la vendita.
Le indagini erano partite nelle settimane precedenti quando in zona venne ritrovata una donna in stato confusionale e scalza in mezzo alla strada. La donna, accompagnata in ospedale e curata, aveva poi riferito ai carabinieri di aver partecipato a una sorta di incontro svoltosi all’interno di una struttura, durante il quale le sarebbero state somministrate sostanze psicotrope ricavate da funghi allucinogeni. Non solo, aveva aggiunto che, dopo l’assunzione delle compresse e il forte malessere, aveva tentando di lasciare l’edificio, ma sarebbe stata temporaneamente trattenuta contro la sua volontà dai presenti.

La donna aveva indicato come organizzatore dell’incontro proprio il 63enne conosciuto per la pubblicazione di volumi, podcast e interviste nelle quali promuove i presunti effetti terapeutici dei funghi allucinogeni a base di psilocibina. Dopo aver saputo dell’imminente nuovo incontro, i carabinieri quindi hanno ottenuto dalla magistratura un decreto di perquisizione e si son appostati nella serata del 22 novembre scorso. All’arrivo dell’uomo è scattata così la perquisizione che ha rinvenuto la sostanza illegalmente detenuta che ha portato al suo arresto e alla denuncia a piede libero dei proprietari della struttura.
Le ulteriori perquisizioni domiciliari presso l’abitazione romana dell’arrestato hanno portato inoltre a scoprire quello che i carabinieri definiscono un vero e proprio laboratorio in cui era presente un ingente quantitativo di capsule e funghi allucinogeni ma soprattutto tutto ciò che serviva per la coltivazione, essiccazione e lavorazione degli stessi.
Come spiegano gli investigatori, la psilocibina “ha effetti sul sistema nervoso centrale, sulla percezione della realtà e sull’umore. Ogni prodotto psicoattivo deve essere farmacologicamente testato e garantito attraverso rigorose procedure e controlli sanitari, certamente assenti nelle “pastiglie” sequestrate”. "I rischi connessi con l’alterazione dello stato di coscienza, della vigilanza e della consapevolezza ricadono sull’utilizzatore dei magic mushrooms e su chiunque possa trovarsi a interagire con lui durante gli effetti della sostanza" aggiungono i carabinieri.