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Covid 19

Venezia, sputava in viso alle donne che incontrava per strada: arrestato un 36enne

La vicenda si è registrata a Venezia dove un uomo di 36 anni terrorizzava le donne che incontrava per strada sputando loro in pieno viso. La minaccia di contagio da Covid-19 rendeva le sue aggressioni estremamente pericolose. L’uomo è stato arrestato. Si tratta di aggressioni molto frequenti con il pericolo della pandemia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Spaventava le donne incrociate per strada sputando loro contro. A Venezia un uomo terrorizzava le donne che incontrava rendendo reale la minaccia di un contagio da Covid-19. Era riuscito a fuggire dal centro di permanenza di Macomer (Nuoro) per tornare a Venezia, ma nella giornata di oggi 22 gennaio 2021 è stato rintracciato e arrestato dalla Polizia della città lagunare.

L'aggressore era un uomo di 36 anni destinatario di un ordine di carcerazione della Procura della Repubblica di Venezia per la pena di oltre un anno di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, percosse e furti. Il 36enne avrebbe commesso numerosi episodi simili nel centro di Mestre tra giugno e agosto, sputando in viso alle donne che incrociava per strada. La Divisione Anticrimine della Questura ne ha ricostruito i comportamenti giudicando la sua pericolosità sociale. L'Ufficio Immigrazione a quel punto ne ha studiato lo status sul territorio nazionale ed è quindi stato emesso un provvedimento di carcerazione da parte dell'Autorità giudiziaria.

Il precedente in Inghilterra

Non è il primo caso di violenza perpetrata in questo modo con la minaccia insistente della pandemia. In Inghilterra, infatti, un uomo positivo al virus ha sputato in volto alla bigliettaia della stazione di Londra. Belly Mujinga, di 47 anni, era al lavoro con una collega nella centralissima Victoria station. Entrambe sono state avvicinate dall'uomo che ha tossito e sputato deliberatamente loro addosso. Pochi giorni dopo entrambe si sono ammalate di Covid e Belly, già fragile per problemi respiratori pregressi, è morta dopo essere stata ricoverata in ospedale. Si tratta di microaggressioni sempre più frequenti durante il Covid-19. Il pericolo di contagio infatti rappresenta un'arma che rende questo tipo di aggressione, soprattutto nei confronti delle donne, diffusissimo e temuto per le strade delle maggiori città del mondo.

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