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Venezia, piantine di marijuana in casa: “Mi occorrevano soldi per le cure della mia compagna malata di tumore”

L’uomo, 41 anni, aveva iniziato a coltivare e spacciare marijuana per sostenere economicamente le costose cure mediche della compagna, affetta da tumore al pancreas.
A cura di Davide Falcioni
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I carabinieri di Meolo (Venezia) hanno tratto in arresto un 41enne dopo aver scoperto una piccola serra di marijuana nella sua abitazione, con tre piante all'interno della casa e una in terrazza. Durante la perquisizione, i militari hanno rinvenuto anche "un sacchetto con sette etti di ‘erba'", oltre a "un bilancino di precisione e sacchetti vari" per il confezionamento.

L'operazione è scattata in seguito alla segnalazione di un vicino di casa. L'uomo, ex operaio incensurato, ha fornito una spiegazione drammatica del suo coinvolgimento nel traffico di stupefacenti: aveva iniziato a coltivare e spacciare marijuana per sostenere economicamente le costose cure mediche della compagna, affetta da tumore al pancreas. Dopo la morte della donna, come riporta il Corriere del Veneto, il 41enne si è trovato con la droga rimasta senza sapere come comportarsi.

La vicenda ha avuto un seguito giudiziario particolare. Durante l'udienza di convalida davanti al giudice Benedetta Vitolo, l'imputato ha ripetuto la sua versione dei fatti. Il magistrato "ha convalidato l'arresto, ma ne ha anche disposto la scarcerazione, obbligandolo però a presentarsi quotidianamente alla caserma locale dei carabinieri per la firma".

La legislazione italiana in materia di possesso di marijuana prevede un quadro normativo complesso. Il possesso per uso personale di piccole quantità di cannabis non costituisce reato penale, ma rappresenta un illecito amministrativo punito con sanzioni che vanno dalla sospensione della patente di guida al ritiro del passaporto, fino al pagamento di multe. La soglia per determinare l'uso personale viene stabilita caso per caso dai magistrati, considerando vari fattori tra cui la quantità posseduta e le circostanze del rinvenimento. La coltivazione domestica, anche di poche piante, rimane invece un reato penale, così come lo spaccio, indipendentemente dalle quantità coinvolte.

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