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Venezia, ambulante assolto: i suoi orologi erano “troppo taroccati”

Un senegalese è stato accusato di ricettazione e contraffazione di marchi ma per il giudice gli orologi che vendeva erano “troppo falsi”.
A cura di D. F.
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Diam Alioune, un giovane senegalese, è stato assolto ieri dal giudice monocratico di Venezia Fabio Moretti dalle accuse di ricettazione e contraffazione di marchi. Il pm aveva chiesto per il giovane africano una condanna a otto mesi di reclusione, ma il giudice ha rigettato le accuse sentenziando che la contraffazione non è credibile se chi vende un Rolex Daytona o un Panerai del valore di diverse migliaia di euro si piazza in spiaggia e li fa pagare 20 o 30 euro.

Per questo il dottor Moretti ha affermato che il fato non  sussiste, come aveva chiesto la difesa del senegalese, che aveva puntato fin dalle prima battute del processo sulla grossolanità della contraffazione degli orologi, elemento che evidentemente dimostrava come non ci fosse nessun vero tentativo di "truffare" l'acquirente. Nessun compratore con un minimo di senso del gusto avrebbe potuto scambiare le patacche vendute dall'ambulante per Rolex originali. Alioune era accusato di aver contraffato e posto in vendita tredici orologi di grandi marche: un Montblanc, 4 Rolex, un Panerai, 5 Braitilig e altri ancora.

Eppure la pubblica accusa aveva preso il caso piuttosto sul serio portando a testimoniare in aula due esperti di orologi di lusso, che effettivamente hanno ammesso come le contraffazioni fossero evidenti e poco credibili, aggiungendo che anche il prezzo degli oggetti avrebbe dovuto far dubitare gli acquirenti.

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