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“Vaticano non consentirà matrimoni”: parla il collaboratore del Papa primo a benedire una coppia gay

L’intervista di Fanpage.it a Jim Martin, il sacerdote statunitense che è stato il primo collaboratore di papa Francesco a benedire pubblicamente una coppia omosessuale.
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Il sacerdote statunitense Jim Martin è stato il primo collaboratore di papa Francesco ad impartire una benedizione pubblica ad una coppia dello stesso sesso, poche ore dopo la promulgazione, con il beneplacito del Papa, della Fiducia supplicans, una dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede su questo tema.

Padre Martin dal 2017 è consultore del Segretariato per le Comunicazioni del Vaticano e, da anni, si occupa del sostegno alla posizione degli omosessuali cattolici, che chiedono che la loro condizione sia riconosciuta pienamente all’interno della Chiesa.

A poche ore dal Santo Natale, Fanpage.it lo ha intervistato in esclusiva per l’Italia.

Padre, lei è stato il primo collaboratore di papa Francesco a benedire unioni dello stesso sesso. Ha avuto qualche preoccupazione nel fare questo passo, primo tra tanti che seguiranno?

L’ho fatto solo dopo che il Vaticano ha pubblicato la sua Dichiarazione e ho fatto del mio meglio per seguire quello che la dichiarazione indicava: una benedizione informale, impartita senza indossare vesti liturgiche, non in una chiesa e senza usare senza particolari "riti" o "rituali". Inoltre, è stata una cosa abbastanza spontanea: la coppia mi ha contattato solo la sera prima, visto che sarebbe stata nei paraggi della mia residenza già il giorno dopo. Dunque non c’è stata alcuna paura, visto che stavo seguendo le linee guida vaticane. Invece è stata una occasione di gioia, specialmente da parte della coppia.

Lei da tempo supporta fortemente il riconoscimento di un ruolo per i gay nella Chiesa cattolica. Quando è stata promulgata la Fiducia Supplicans lei è rimasto sorpreso o è stato messo a conoscenza in anticipo della decisione del Papa?

Quando ero a Roma per il Sinodo ho sentito alcune voci relative al fatto che ci sarebbe stato un ulteriore chiarimento del Vaticano al documento del 2021 (padre Martin fa riferimento al Responsum della Congregazione per la Dottrina della Fede ad un dubium circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso, nda) in cui si diceva che "Dio non benedice e non può benedire il peccato", ma non avevo idea che sarebbe poi stato effettivamente approvato e in che modo sarebbe uscito nel caso fosse stata approvato. Sicuramente non sapevo che sarebbe stata oggetto di una dichiarazione, che è un documento raro per la Congregazione della Dottrina della Fede, che non ne aveva emessa nessuna dal 2000 ad oggi.

Che futuro prevede per i gay all’interno della Chiesa nei prossimi anni? Lei aspetta altre decisioni che vadano nella direzione della Fiducia Supplicans, anche nei confronti di altre persone che vivono situazioni che oggi non sono pienamente riconosciute nella Chiesa, come divorziati e risposati ?

Il cardinale Fernandez, nella dichiarazione, afferma che è la parola finale su questo particolare argomento, ma in altri ambiti che riguardano le persone LGBTQ la Chiesa potrebbe ancora esprimersi. Papa Francesco di recente ha parlato contro la criminalizzazione delle unioni dello stesso stesso, per esempio. Come molti sanno, in dieci Paesi del mondo i gay possono ancora essere condannati a morte per aver intrapreso una relazione ed in circa 70 Paesi possono essere messi in carcere. Dunque, le parole profetiche del Santo Padre riguardavano la protezione di vite umane. Ma ci sono anche altri argomenti legati al mondo LGBTQ: per esempio, l’opposizione alle cosiddette "terapie della conversione", che fanno molto male alle persone LGBTQ, e l’opposizione alla violenza contro i gay, che, in molti Paesi, sono vittime di torture e persecuzioni. È anche importante vedere che questi due impegni, contro la terapia della conversione e la violenza contro i gay, non richiederebbero una modifica degli insegnamenti della Chiesa. Per quanto riguarda divorziati e risposati, dobbiamo ricordare che la dichiarazione non riguarda solo le coppie dello stesso sesso, ma anche loro e tutti quelli che vengono definiti impegnati "in situazioni irregolari". Nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia, papa Francesco ha anche parlato dei cattolici divorziati e risposati e della possibilità, da parte loro, di ricevere la comunione. In questo il Papa ha messo enfasi nel vedere la Chiesa come un "ospedale da campo" dove tutti possono essere curati, nutriti e guariti.

Lei crede che la Fiducia supplicans rappresenti un primo passo verso l’approvazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso nella Chiesa cattolica?

No, la dichiarazione è molto chiara su questo tema.

Il catechismo definisce gli atti omosessuali "intrinsecamente disordinati". Come questa definizione può coabitare con la benedizione dei gay e delle loro unioni ? Crede che il catechismo cambierà prima piuttosto che dopo?

Molti cardinali e vescovi hanno recentemente preso posizione contro questa definizione del catechismo. Ma per ora, la dichiarazione sulle benedizioni delle coppie dello stesso sesso riconosce semplicemente, il desiderio tra queste coppie cattoliche, della presenza di Dio nelle loro vite. Conseguentemente, la dichiarazione consente ai preti, in certe circostanze, di benedirle. Questo ci ricorda che tutti noi necessitiamo della grazia di Dio nelle nostre vite.

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