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Variante Omicron, i ministri della Salute del G7: “È altamente trasmissibile, serve azione urgente”

La riunione d’urgenza dei ministri della Salute del G7 si è conclusa con una dichiarazione congiunta sulla variante Omicron: “Serve un’azione immediata”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Agire rapidamente per fermare la minaccia che è stata chiamata variante Omicron. La dichiarazione finale della riunione dei ministri della Salute del G7, convocata d'urgenza proprio dopo la scoperta della nuova variante del virus Sars-Cov-2 e del suo arrivo in Europa (anche in Italia) e in diversi altri Paesi del mondo: "La comunità globale si trova di fronte a una prima valutazione della minaccia di una nuova variante altamente trasmissibile del virus, che richiede un'azione urgente – si legge nel documento conclusivo della riunione – Pertanto oggi i ministri della salute del G7 hanno tenuto un incontro urgente per discutere gli sviluppi relativi alle preoccupazioni legate alla variante Omicron". I ministri del G7 "hanno ribadito l'impegno a portare avanti quanto deciso nel comunicato dei leader del G7 di Carbis Bay e nella dichiarazione dei ministri della Salute del G7, così come nel vertice globale sulla salute e nella dichiarazione di Roma del G20".

I ministri della Salute del G7, si legge ancora nel comunicato, "hanno lodato il lavoro esemplare del Sudafrica nell'individuare la variante e nell'avvisare gli altri Paesi". Poi "hanno anche riconosciuto l'importanza strategica di assicurare l'accesso ai vaccini, compresi quelli che avanzano dalle somministrazioni, e la disponibilità dei Paesi del G7 a ricevere e distribuire i vaccini contro il Covid, fornendo assistenza operativa, portando avanti le donazioni e affrontando la disinformazione sul tema". Infine i ministri "si sono impegnati a continuare a lavorare a stretto contatto con l'Oms e i partner internazionali nelle prossime settimane, per condividere informazioni e monitorare la variante Omicron". Ci sarà una nuova riunione a dicembre.

Durante il suo intervento nel corso dell'incontro, il ministro Speranza ha sottolineato che "l'identificazione della variante Omicron nell’area meridionale dell’Africa conferma l’urgenza di fare di più per vaccinare la popolazione dei Paesi più fragili". Il ministro della Salute italiano è stato chiaro: "Non basta donare dosi, dobbiamo supportare concretamente chi non ha servizi sanitari strutturati e capillari come i nostri – ha sottolineato – Occorre essere certi che i vaccini donati vengano effettivamente somministrati e, per farlo nei paesi più fragili, ci sarà bisogno del ruolo di coordinamento di Onu e Oms".

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