Val di Susa, disordini per il passaggio di un treno con scorie nucleari
Al passaggio di un treno carico di scorie nucleari per la Val di Susa è scattata, di nuovo, una notte di manifestazioni e tensioni nei luoghi del cantiere della Torino-Lione. Solo qualche notte fa il cantiere di Chiomonte è stato teatro di duri scontri tra le forze dell’ordine e gli attivisti No Tav, scontri violenti al punto tale da far intervenire indignata anche il ministro Cancellieri e da spingere poi gli stessi manifestanti a rispondere definendo la loro una “resistenza”. La stessa resistenza di questa notte quando, i No Tav si sono mobilitati per ostacolare l’avanzata del convoglio cercando di occupare i binari (quindici attivisti ci sono riusciti ma dopo qualche minuto le forze dell’ordine li hanno fatti allontanare). In totale circa 200 manifestanti sono arrivati al cantiere nel tentativo di bloccare il treno, sono stati identificati e per qualcuno di loro scatteranno le denunce.
Denunciano i rischi del passaggio di questi treni – In questo modo i manifestanti contrari alla Torino-Lione hanno nuovamente richiamato l’attenzione su un problema da tempo messo in evidenza e cioè quello della presunta pericolosità del transito di questi treni: secondo quanto denunciano i No Tav le autorità non informano adeguatamente la popolazione dei rischi che corrono. Intanto il treno di questa notte che era partito da Saluggia (Vercelli) è riuscito ad attraversare la Val di Susa e ad arrivare in Francia.
Si è temuto lo sgombero del campeggio dei No Tav – A causa dei disordini causati dai No Tav va incluso nel bilancio della notte anche il ritardo di un treno regionale che è rimasto a lungo bloccato alla stazione di Bussoleno: su questo treno, oltre a normali passeggeri, vi erano anche altri attivisti che tentavano di raggiungere gli altri compagni. Inoltre, nel corso della notte, si è anche pensato che la polizia avesse deciso di sgomberare il campeggio dei manifestanti nel territorio di Chiomonte quando una cinquantina di agenti in tenuta antisommossa forniti di ruspe e idranti sono giunti alle recinzioni. In realtà, secondo quanto ha poi reso noto la Questura si trattava solo di una manovra di reazione contro un tentativo di No Tav di avvicinarsi al cantiere.