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Vaccino gli causò meningite: Asl condannata a risarcire i genitori con 2 milioni di euro

La vittima, sottoposta a vaccinazione antivaiolosa nel 1972, è rimasta per decenni in stato vegetativo. L’uomo è morto a 34 anni nel 2005.
A cura di Antonio Palma
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La vaccinazione obbligatoria antivaiolosa a cui era stato sottoposto dai genitori all'età di un anno gli aveva provocato una grave forma di encefalite che in poco tempo lo aveva ridotto in uno stato vegetativo perenne, condizione in cui quel bambino, poi diventato adulto, ha vissuto fino al 2005: anno della sua morte. Per le sofferenze inflitte al piccolo ora il tribunale di Trani ha stabilito che c'è stato dolo, condannando la locale Asl a pagare 2 milioni di euro come risarcimento danni ai famigliari del 34enne scomparso. "La particolarità della sentenza sta nell'aver riconosciuto, in aggiunta all'indennizzo pensionistico già riservato in casi di danno accertato da vaccinazione e di cui il ragazzo aveva goduto in vita, anche un risarcimento del danno per fatto colposo posto in essere dagli operatori sanitari che effettuarono la vaccinazione caratterizzato da negligenza e imprudenza", hanno spiegato gli avvocati della famiglia.

Alla vittima, vaccinata nel lontano 1972, infatti era stato già concesso l'indennizzo previsto dalla legge in questi casi, ma la famiglia è andata oltre ritenendo che quel vaccino fosse stato somministrato in maniera errata. Il tribunale infine gli ha dato ragione  e, dopo aver riconosciuto  il nesso di causalità fra vaccino e danni alla salute alla vittima, ha riconosciuto anche il dolo nelle modalità di somministrazione. Come riporta Repubblica, nella sentenza i giudici scrivono che "la preparazione e somministrazione del vaccino venne effettuata in maniera affrettata e illegittima da personale non abilitato, senza raccolta d'anamnesi e senza neppure un controllo preventivo finalizzato a verificare se potessero esserci eventuali controindicazioni per il soggetto vaccinando, il quale non fu neppure sottoposto ad una preliminare visita obiettiva". Non fu fornita nemmeno nessuna informativa sui potenziali rischi legati alla vaccinazione del 1972 che erano noti. Il vaccino quindi finì per causare alla vittima "una gravissima forma di meningoencefalite post-vaccino, esiti epilettici, grave deficit psichico ed irrequietezza psicomotoria", costringendolo il piccolo a "trascorrere la sua vita in stato vegetativo".

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