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Vaccino anti-Covid, Locatelli: “Giusto vaccinare anche i bambini e i giovanissimi”

La campagna vaccinale in Italia deve proseguire e per questo è necessario che gli adulti che non si sono ancora sottoposti alla somministrazione del vaccino lo facciano quanto prima. Ma secondo Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, è giusto che anche i bambini e giovanissimi si vaccinino: “Da pediatra lo raccomando e la strategia in Europa dovrebbe essere condivisa”.
A cura di Chiara Ammendola
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Vaccinarsi è un atto di solidarietà e di senso civico. E la raccomandazione non è solo per gli adulti ma anche per i bambini che, nonostante mostrino nella maggior parte dei casi sintomi lievi in caso di contagio, è giusto che si sottopongano al vaccino anti-Covid. A dirlo è Franco Locatelli, direttore di Medicina sperimentale di precisione del Bambino Gesù di Roma e presidente del Consiglio Superiore di Sanità oltre che coordinatore del Comitato tecnico scientifico. In un'intervista rilasciato a Ilfattoquotidiano, sottolinea la necessità che la campagna vaccinale proceda come ha fatto finora e che a tutti, adulti e anche giovanissimi, venga somministrato il vaccino.

Strategia vaccinale in Europa dovrebbe essere condivisa

Con la campagna vaccinale in avanzamento finalmente il numero dei ricoveri in ospedale dei morti per Covid-19 ha fatto registrare un netto calo e per questo, ad oggi, i vaccini sono secondo Locatelli l’unica arma a disposizione per "prevenire i decessi e lo sviluppo di patologia grave. Vaccinarsi è, oltre che la miglior strategia per proteggersi, un atto di solidarietà e senso civico. Nessuno, quindi, abbia esitazione ad aderire alla campagna vaccinale in corso nel Paese". In questo senso Locatelli sottolinea non solo quanto sia importante che gli adulti che non lo hanno ancora fatto si vaccinino ma anche che lo facciano gli under 18: in questa fascia d’età infatti non esiste una strategia vaccinale condivisa in Europa ma, secondo Locatelli, sarebbe "largamente auspicabile che, almeno nell’ambito dell’Unione Europea, pur nel rispetto delle autonomie decisionali delle istituzioni sanitarie nazionali, vi fosse un approccio condiviso e non diversificato".

I rischi per i bambini non vaccinati ci sono anche se minori

"Personalmente, non ho esitazioni nel condividere in maniera totalmente sintonica la scelta di quei Paesi quali l’Italia, la Francia, l’Austria, e non solo – ha spiegato – che hanno deciso di impiegare senza limitazioni il vaccino a oggi approvato (quello di Pfizer-BioNTech) nella fascia d’età tra 12 e 18 anni". Prima di continuare affermando che da pediatra ritiene che "la somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2 sia da raccomandare in tutti i soggetti dell’età pediatrica. Questa posizione nel nostro Paese è condivisa ufficialmente dalla società scientifica italiana di riferimento, cioè la Società Italiana di Pediatria".

I rischi per i bambini che non si vaccinano, ci sono, anche se minori rispetto alle conseguenze per la popolazione adulta: "Seppur raramente – spiega Locatelli – anche nei bambini, non necessariamente con altre patologie in atto, si possono sviluppare quadri respiratori severi (tra gli 1 e i 4 infetti ogni 10.000 nella fascia di età 0-18, senza particolari distinzioni tra maschi e femmine o sottogruppi di età, come invece accade nei pazienti adulti) o addirittura fatali (in Italia, ad oggi, sono stati riportati 27 decessi per Covid-19)".

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