Uova di beneficienza rubate, c’è il lieto fine: colletta dei carabinieri per ricomprarle ai bimbi malati

C'è un bel finale per la storia delle uova di Pasqua rubate alla mamma della piccola Lavinia, morta lo scorso anno – la donna stava pregando sulla tomba della figlia e un ladro ha rubato dalla sua auto i dolci da vendere nella provincia di Venezia. La donazione è di un imprenditore del posto, che ha voluto rimanere anonimo; l'uomo ha contattato i carabinieri per chiedere di fare da tramite con i volontari dell’hospice oncologico di Padova. Ma non è tutto. Oggi altre 65 uova di Pasqua sono state consegnate alla Tenenza dei carabinieri di Mira, comandata da Massimo Andreozzi, e da questi a Federica Toffanin, la 38enne madre di Lavinia.
La triste storia di Lavinia e le uova rubate
Lavinia era affetta da mucolipidosi 2, scomparsa l'estate scorsa dopo essere stata curata all'Hospice pediatrico di Padova. A causa della terribile malattia, la bimba era stata seguita per anni dagli operatori dell’hospice pediatrico di Padova. Poi purtroppo la morte l’estate scorsa della piccola fu una tragedia che colpì l’intera comunità di Malcontenta. Federica aveva avviato una vendita benefica di uova pasquali proprio per l'Hospice che accoglie tanti bambini sfortunati. Negli ultimi giorni, in vista di Pasqua, la donna si sta prodigando per raccogliere fondi a loro favore: aveva comprato delle uova di cioccolato che facevano parte di un’iniziativa solidaristica dell’associazione “Braccio di Ferro RfE – Ricky for Ever”. Una vendita di uova pasquali a favore dei bambini con patologie oncologiche o malattie rare e delle loro famiglie.
Il lieto fine
Ma giovedì scorso, mentre era fermata con l'auto davanti al cimitero per pregare sulla piccola tomba di Lavinia, un ladro le ha rubato dall'auto le uova. Inutili gli appelli per la riconsegna. Federica ha denunciato l'accaduto su Facebook e da subito è scattata la gara di solidarietà. Qualcuno ha voluto ricomperare le uova e permettere così di avviare un'altra raccolta fondi benefica. Ora anche i militari dell'Arma hanno voluto essere solidali raccogliendo spontaneamente dei fondi tra di loro per ripagare la mamma e i bimbi malati del furto subìto. E il vile furto è stato dimenticato.