Uno degli educatori è gay: centro estivo parrocchiale di Cesena annulla l’apertura
Tutto era pronto, ma a pochi giorni dall'inizio delle attività il centro estivo di una parrocchia della periferia di Cesena non aprirà i battenti: il motivo, stando a quanto riferisce l'edizione cesenate del ‘Corriere di Romagna', sarebbe l'omosessualità di uno degli educatori, circostanza che avrebbe convinto i responsabili a cancellare tutte le iniziative preparate da tempo.
Un fatto stigmatizzato dal sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, con post sulla sua pagina Facebook in cui, a corredo della foto della pagina del quotidiano, scrive: "Pensavo che il Medioevo fosse ormai alle nostre spalle e che episodi di discriminazione come questo, inaccettabili, fossero estranei alla nostra città. Evidentemente mi sbagliavo".
Le attività del centro parrocchiale sarebbero dovute partire nei prossimi giorni e a condurle avrebbero dovuto essere educatori in parte giovanissimi, alcuni dei quali minorenni ed altri appena maggiorenni e che, evidenzia il giornale locale, avevano già incontrato i genitori dei ragazzi ospiti per iniziare a definire i dettagli delle stesse attività.
La svolta lo scorso 12 giugno, quando in una chat è stato annunciato l'annullamento del centro estivo, da parte del suo referente, uno degli educatori maggiorenni che era stato visto in una fotografia postata sui social network mentre si baciava con un altro ragazzo.
Secondo il ‘Corriere di Romagna', vista la foto il parroco aveva detto al ragazzo di poter continuare ad organizzare il centro estivo ma di non poter fare l'educatore. Da qui la scelta del giovane di rinunciare del tutto ad organizzare il centro estivo. Che, privo di un maggiorenne a coordinare le attività e con poco tempo per trovare un sostituto, non aprirà i battenti. "L'organizzatore – racconta al quotidiano un collaboratrice parrocchiale adulta – ha scelto di ritirarsi e non c'è stato modo di porre rimedio in tempi brevi. Il parroco non è qui con noi da tanto – aggiunge -: ciò che ha potuto fare è stato rivolgersi ai suoi superiori. Che, rispettosi delle regole, hanno detto ‘no' a che l'organizzatore potesse continuare a fare anche l'educatore".