Una mamma denuncia: “Mio figlio autistico escluso dalle gite”
Matteo – il nome è di fantasia – è un bambino di 13 anni che soffre di un disturbo autistico. Ed è un bambino che, mentre tutti i suoi compagni sono andati in gita scolastica, è rimasto a casa. Non perché così avevano deciso i suoi genitori, ma perché lo studente è stato escluso dalla stessa scuola. La denuncia arriva dalla mamma del ragazzino, una donna della provincia di Grosseto. È il quotidiano Repubblica a riportare la storia di Matteo: la mamma del bambino ha detto che suo figlio è stato escluso da due viaggi scolastici senza il suo consenso. La prima volta i suoi compagni sono andati in un capoluogo toscano, presto andranno nel senese per una gita di un giorno. Parteciperanno tutti, tranne Matteo. “Vederlo a casa, dice la mamma, non è stato piacevole. Mi sento mortificata e distrutta emotivamente”. La donna avrebbe saputo delle gite scolastiche attraverso gli altri genitori che avevano ricevuto dalla scuola l’autorizzazione da firmare.
La scuola si è difesa – La scuola di Matteo, che fa parte di alcuni progetti nazionali perché tra le più attente verso i disabili, intanto respinge ogni accusa affermando che la scelta è stata condivisa: “Quest’anno è stato deciso che Matteo facesse alcune uscite alternative per favorire la sua autonomia mentre per altre gite, troppo faticose perché con molte ore di pullman, è stato deciso di non fargliele fare. E anche la madre era d'accordo”. Una versione, quella della scuola, che la mamma di Matteo però non conferma: la donna ha raccontato di aver inviato una lettera scritta con cui chiedeva che suo figlio fosse inserito tra i partecipanti delle due gite. Avrebbe avuto una risposta il giorno prima del viaggio: la scuola informava che il figlio avrebbe partecipato solo a una terza giornata fuori porta a maggio. Sia la dirigente scolastica che l’insegnante di sostegno hanno parlato, però, dell’attenzione rivolta all’alunno. In particolare l’insegnante di sostegno ha parlato di Matteo come di un bambino che può comprendere e apprezzare tutto “ma bisogna utilizzare gli stimoli adatti”. Per l’insegnante un viaggio stressante in autobus “non serve alla crescita”.