“Una firma che vale una vita”: Coop in campo per portare l’educazione affettiva nelle scuole

Coop ha lanciato la campagna "Una firma che vale una vita" a sostegno del benessere psicologico di tutti i cittadini, soprattutto i più giovani. La raccolta firme, che è iniziata l'8 ottobre e andrà avanti fino al 10 dicembre in 40 punti vendita Coop e online, ha l'obiettivo di sostenere la proposta di legge "Diritto a stare bene".
Quest'ultima, promossa dall'associazione Pubblica ma di iniziativa popolare, punta a trasformare la prevenzione in un diritto effettivo, con l'istituzione di punti di supporto psicologico in luoghi pubblici come scuole, ospedali e carceri.
Si collega quindi alla campagna Coop "Dire Fare Amare", partita all'inizio dell'anno, che vuole rendere obbligatoria l'educazione affettiva all'interno delle scuole. La campagna vuole rispondere all'aumento del disagio giovanile per via di violenza di genere, bullismo e discriminazioni.
La presenza di uno psicologo all'interno delle attività didattiche contribuirebbe a educare i giovani a relazioni più sane. Secondo un sondaggio condotto dalla stessa Coop, metà dei genitori è favorevole all'introduzione dell'educazione affettiva obbligatoria a scuola, mentre chi è contrario teme che la materia venga trattata con una certa superficialità.
La normativa attuale non prevede un insegnamento del genere nelle scuole, che possono scegliere singolarmente se introdurlo con il consenso delle famiglie. Ma Coop e il comitato popolare dietro alla proposta di legge ritengono che l'educazione affettiva sia invece un diritto fondamentale per la tutela e la crescita dei giovani.

La raccolta firme ha preso ufficialmente il via l'8 ottobre nel supermercato Coop di Ponte a Greve, a Firenze, con la partecipazione di testimonial come l'attore Eduardo Scarpetta e la performer Teresa Cinque. Ma sarà portata poi in molti altri punti vendita in tutta Italia.
La proposta di legge "Diritto a stare bene" ha già raccolto decine di migliaia di firme e richiede almeno 50mila adesioni al che venga avviato l'iter parlamentare. Sarà possibile firmare anche online tramite il sito del Ministero della Giustizia.