Ucciso dal knockout game: alla sua famiglia vitalizio da 2mila euro al mese

E’ stato uno dei primi casi in Italia del cosiddetto "knockout game" (ovvero l'aggressione ad uno sconosciuto a suon di pugni senza alcun motivo). Zakir Hossain, il 34enne bengalese morto dopo essere aggredito in strada, il 13 aprile scorso da un giovane pisano ora latitante in Tunisia, percepirà un assegno da parte dell’Inail di circa 2 mila euro al mese. Sarà lo stesso direttore della sede pisana dell'istituto, Giovanni Lorenzini, ad annunciarlo domani nel corso del consiglio comunale aperto in occasione della Festa della Toscana, dedicata dalla città proprio a Hossain. C’è da dire che la rendita avrà validità retroattiva, quindi fin dalla data della sua morte. Il vitalizio giuridamente si inquadra come "rendita ai superstiti" calcolata per il cosiddetto infortunio in itinere (ovvero il decesso durante gli spostamenti di un lavoratore per raggiungere il luogo di lavoro). Metà dell’importo spetterà alla moglie in modo permanente finché resterà in vita, l’altro 50% sarà per i tre figli che ne potranno beneficiare fino al compimento della maggiore età, o se proseguiranno gli studi, finché non dimostreranno di essere in grado di mantenersi autonomamente.
Ucciso dal knockout game
Zakir, cameriere bengalese, era appena uscito dal ristorante dove lavorava quando fu colpito con un pugno da un ragazzo che lo aggredì. Non è chiaro per quale motivo il 34 enne venne picchiato. Una drammatica vicenda assai simile a quella dei casi segnalati negli USA, Regno Unito e Australia e denunciati purtroppo recentemente anche nel nostro Paese. Il colpo fece cadere a terra Hossain, facendogli battere la testa contro un muro: l’uomo morì 36 oredopo.