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Ucciso da un bracconiere il lupo Claudio: era un esemplare di studio per gli scienziati

L’esemplare frequentava una vasta area tra il Parco Nazionale del Gran Sasso – in Abruzzo – e i Monti Sibillini – nelle Marche.
A cura di Davide Falcioni
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Le feroci abitudini alimentari del lupi hanno dato origine, in passato, a terrori e racconti di cui ancora si ritrovano tracce nel sentire popolare. Così, al recente ripopolamento di alcune aree europee ha corrisposto la paura di attacchi nei confronti di bestiame ed esseri umani. Uno studio tedesco ha cercato di fare luce sulla questione.

Era uno degli esemplari di lupo simbolo del Parco Nazionale del Gran Sasso, in Abruzzo, ed è stato trovato morto proprio nei boschi dell'Appennino: che sia stato ucciso non ci sono dubbi, dal momento che il radiocollare che indossava è stato trovato sotto un ponte in provincia di Macerata. A segnalare l'ennesimo episodio di bracconaggio in una delle aree protette d'Italia è stato il presidente del Parco Tommaso Navarra. Il lupo era stato recuperato il 20 marzo del 2016: trovato ferito in provincia di Teramo, era stato curato e reimmesso in natura non prima di essere dotato di un collare con rilevatore Gps.

Chi era il lupo Claudio

Il lupo era stato chiamato Claudio dagli operatori del Parco Nazionale del Gran Sasso, che da mesi ne raccoglievano e studiavano le importanti informazioni inviate dal collare: "Avevamo, ad esempio, appreso che si era presto riunito al branco originale e aveva iniziato a frequentare una zona marginale dell’area protetta. Per mesi – dicono – avevamo seguito Lupo Claudio, e grazie anche ad avvistamenti ed alle tracce individuate, eravamo riusciti a capire come si muoveva e che non era solo". Da qualche tempo Claudio aveva lasciato il suo branco per spostarsi verso le Marche alla ricerca di un nuovo territorio in cui vivere. Aveva oltrepassato non solo il parco nazionale del Gran Sasso, ma anche i monti della Laga e tutto il territorio dei Monti Sibillini, percorrendo decine di chilometri.

"Si tratta di una violenza tanto grave quanto stupida che colpisce a morte l’intelligenza e la bellezza della natura nonché la storia identitaria della nostra comunità", dichiara Navarra, "gli autori del fatto devono sapere che faremo di tutto per assicurarli alla giustizia. Il recente dibattito politico in merito all’approvazione di piani di gestione del lupo ha dimostrato, se ve ne era bisogno, di quanto poco si conosce il reale impatto della specie sulle attività umane e quanto, piuttosto, si attribuiscono al lupo danni che sono da attribuire a cani rinselvatichiti ed ibridi".

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