Uccise la madre che lo esortava a cercare lavoro, pena ridotta a 24 anni: “Il suo era un malessere profondo”

La mamma lo esortava a trovare un lavoro per vivere, così l'ha uccisa a martellate e poi le ha tagliato la gola con un coltello. Il 9 marzo del 2023, il delitto sconvolse Pinerolo, dove mamma e figlio vivevano. La Corte d'assise d'appello di Torino ha rimodulato la pena per Imram Ahmad, 25 anni, accusato dell'omicidio volontario. In primo grado il 25enne aveva avuto l'ergastolo. La nuova condanna prevede per lui 24 anni di carcere, riconoscendo le attenuanti equivalenti.
Secondo i giudici di secondo grado, le aggravanti contestate all'imputato sono equivalenti alle attenuanti riconosciute. Per questo motivo non è stato confermato l'ergastolo. Anche l'accusa, al termine della requisitoria, aveva chiesto una condanna tra i 21 e i 24 anni di carcere.
Secondo la Corte, il disagio personale del 25enne meritava una revisione della pena. Per la sua avvocata, Simona Bertrand, Imram avrebbe agito "non per svogliatezza" ma per un "malessere profondo" che sentiva "ignorato dalla madre". La perizia psichiatrica ha confermato la sua capacità di intendere e di volere.
L'uomo ha raccontato dopo l'arresto di aver aggredito la madre dopo essere stato rimproverato mentre si trovava nella sua stanza. "Stavo guardando dei video su Youtube – ha ricordato -. Mia mamma stava cucinando, è entrata e mi ha detto che invece di stare sempre al cellulare avrei dovuto cercarmi un lavoro. Non ho capito più niente".
Da qui, l'aggressione con un martello e il taglio alla gola con un coltello. L'uomo ha subito ammesso le sue responsabilità dopo l'arresto, spiegando la dinamica dell'aggressione e i dissapori che vi erano tra lui e la madre per via sella sua disoccupazione. Secondo quanto raccontato dal 25enne, i continui rimproveri della madre erano diventati per lui motivo di ansia e umiliazione.