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Uccise il marito con vino avvelenato con metanolo: condannata all’ergastolo

Jana Surkalova, accusata di aver ucciso nel dicembre del 2013 il marito Joseph Surkala, è stata condannata all’ergastolo dal Tribunale di Bolzano.
A cura di Davide Falcioni
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Ergastolo. È questa la pena che la Corte d'Assise del Tribunale di Bolzano ha comminato a Jana Surkalova, accusata di aver ucciso nel dicembre del 2013 il marito Joseph Surkala. L'uomo venne intossicato

La donna è stata rintracciata e arrestata giovedì 6 ottobre nella città di Brno. Come spiega l'agenzia Ansa, la condanna all'ergastolo arriva dalla Corte di assise del tribunale di Bolzano, confermata anche nei successivi gradi di giudizio. Secondo quando provato dagli inquirenti, l'omicidio di Surkala è stato commesso utilizzando il metanolo in una quantità tale da cagionarne prima un'intossicazione acuta e poi il decesso.

La donna è stata arrestata dalla polizia della Repubblica Ceca, su indicazioni che sono state fornite agli agenti dalla squadra mobile della questura di Bolzano e in esecuzione al mandato di arresto europeo richiesto dalla procura della repubblica di Bolzano.

Secondo quanto si legge sulle motivazioni della condanna il movente della donna che ha portato all'omicidio sarebbe stata l'aspettativa di incassare la polizza assicurativa ma anche quello di ricominciare una nuova vita senza il marito.

Josef Surkala lavorava in un’azienda agricola di Laives. La moglie lo avrebbe ucciso in occasione di una visita programmata in vista delle feste natalizie. E’ probabile che ora la donna cerchi di opporsi legalmente all’estradizione in Italia.

Cos'è il metanolo

Come spiega l'Istituto Superiore della Sanità "il metanolo è una sostanza solubile in acqua e in vari solventi organici che viene rapidamente assorbita dall’organismo umano per inalazione, ingestione e per contatto cutaneo. La tossicità acuta di questo agente deriva principalmente dalla produzione del metabolita acido formico, il cui accumulo determina acidosi metabolica e danni al nervo ottico. Tipicamente, l’intossicazione acuta da metanolo è caratterizzata da una fase iniziale in cui si manifestano vomito, dolori addominali e lieve depressione del sistema nervoso centrale. Dopo un periodo di latenza, compreso tra 12 e 24 ore e dipendente dalla dose e dal tasso di metabolismo dell’acido formico, si sviluppano acidosi metabolica non compensata e alterazioni della funzione visiva, che variano dalla visione offuscata ad alterazioni del campo visivo, fino a completa cecità. L’evoluzione del quadro clinico può comportare manifestazioni quali scosse tonicocloniche, convulsioni e coma, fino all’instaurarsi di un’insufficienza multiorgano che conduce alla morte, se non vengono intraprese adeguate terapie antidotiche e rianimatorie. I casi di intossicazione di gravità elevata risultano spesso mortali a causa di ritardi nell’ammissione ospedaliera e nella diagnosi".

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